TRANSIZIONE DIGITALE E BIM – IL NUOVO SERVIZIO DI ANCE BRESCIA PER LE IMPRESE ASSOCIATE
Il 1° gennaio 2024 è entrata in vigore la disciplina relativa alla digitalizzazione dei contratti pubblici (artt. 19-36 D.lgs. n.36/2023).
Deve essere fin da subito chiaro che per digitalizzazione non si intende la mera sostituzione degli atti cartacei con file digitali.
Al contrario, è necessaria l’adozione di un approccio al contratto completamente nuovo, che dovrà essere gestito a partire dalla sua ideazione e sino all’emanazione del certificato di collaudo, in un ecosistema di sistemi informatici, applicazioni, piattaforme, banche dati capaci di scambiarsi automaticamente tutti i dati necessari, secondo il principio del “once only”.
Il Codice dei contratti pubblici impone, quindi l’abbandono della digitalizzazione episodica per un approccio caratterizzato da sistematicità, tramite un integrale ripensamento dell’attività amministrativa basata sull’uso del supporto cartaceo.
Per il settore delle costruzioni la previsione più innovativa è senz’altro quella prevista dall’art. 43 del codice dedicata ai “metodi e strumenti di gestione informativa digitale”, comunemente noti con l’acronimo di B.I.M. (Building Information Modeling).
L’articolo in esame stabilisce, a partire dal 1° gennaio 2025, l’obbligo per le stazioni appaltanti e gli enti concedenti di adottare metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti per importo a base di gara superiore a 1 milione di euro. Sono esclusi dall’applicazione della norma interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione salva l’ipotesi in cui le opere da manutenere siano state eseguite con l’uso dei suddetti metodi e strumenti di gestione informativa digitale
Secondo il National Institute of Building Sciences (NIBS) per Building Information Modeling costituisce la “rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”.
Il BIM quindi:
- NON è uno strumento, ma una metodologia
- NON è un software, ma un nuovo modo di approcciarsi al progetto che si avvale di diversi software e tecnologie;
- NON è una mera rappresentazione tridimensionale del costruito, ma consente di creare un modello informativo parametrico del progetto.
In sostanza, la metodologia BIM, tramite l’utilizzo di diversi software, consente di attuare un modello parametrico, dinamico, interdisciplinare, condiviso in continua evoluzione contenente tutte le informazioni riguardanti l’intero ciclo di un’opera (dati su geometria, materiali, struttura portante, caratteristiche termiche e prestazioni energetiche, impianti, costi, sicurezza, manutenzione, ciclo di vita, demolizione, dismissione).
Semplificando, il BIM potrebbe essere definito come una sorta di database della costruzione. L’obiettivo è la creazione di un modello accurato procedendo per fasi di progressivo approfondimento.
Tale metodo di progettazione, tramite un’analisi e un controllo più approfonditi ed efficienti da parte della committenza rispetto a quelli consentiti dai metodi tradizionali come il Computer Aided Design (CAD), permette di ottenere un miglior livello di progettazione a costi e tempi di realizzazione inferiori, riducendo le criticità connesse alla fase di esecuzione dell’opera pubblica.
In particolare, il BIM consente un maggior controllo sull’esecuzione del contratto, risolvendo con anticipo le problematiche connesse alla stessa, elide le differenze tra la fase di progettazione e quella di esecuzione con conseguente riduzione delle varianti e, in definitiva, comporta una riduzione dei tempi e dei costi. Mediante tale strumento si realizza, dunque, una perfetta ed ottimale collaborazione fra i diversi soggetti coinvolti nella progettazione edilizia ai fini dell’esecuzione dell’opera.
L’utilizzo della modellazione digitale consente di intercettare e risolvere immediatamente le eventuali interferenze che dovessero verificarsi nella fase esecutiva dell’appalto, evitando così il sopraggiungere di difficoltà operative ad esecuzione avanzata, la cui risoluzione comporterebbe l’esponenziale aumento dei tempi e del costo connesso alle varianti in corso d’opera o all’insorgere di contenziosi.
Le imprese dovranno farsi trovare pronte e iniziare fin da ora la trasformazione digitale dei propri sistemi e dei propri processi aziendali per poter partecipare al nuovo mercato dei contratti pubblici che si andrà a delineare e esserne protagonista.
Nuove competenze e nuove tecnologie dovranno trovare spazio nell’impresa per crescere e innovarsi.
A tal fine, Ance Brescia si propone quale supporto delle imprese associate per avviare e accompagnare le stesse nel percorso di trasformazione digitale.
Infatti, da gennaio 2024, ogni secondo e quarto martedì del mese, è attivo uno sportello per un supporto in materia di digitalizzazione in partnership con l’Avvocato Chiara Micera, consulente esperto in diritto delle nuove tecnologie e nel c.d. “Legal Bim”, al quale ci si può prenotare prendendo contatto con Ance Brescia tramite l’indirizzo mail digitalizzazione@ancebrescia.it.
Inoltre, mercoledì 17 gennaio inizia il corso dedicato alla digitalizzazione del nuovo codice dei contratti pubblici e al Bim organizzato da Ance Brescia, sempre in collaborazione con l’Avvocato Chiara Micera. Le informazioni per iscriversi e visionare la locandina di tutti gli appuntamenti del corso sono contenute nella seguente notizia del sito di Ance Brescia reperibile al link https://www.ancebrescia.it/2024/nuovo-codice-appalti-e-bim-la-gestione-informativa-delle-costruzioni-1-incontro/.
Scopri il nuovo servizio “DIGITALIZZAZIONE E BIM” per le imprese associate. Consulta il sito www.ancebrescia.it
ANCE Brescia - Riproduzione e utilizzazione riservata ai sensi dell’art. 65 della Legge n. 633/1941