DECRETO CORRETTIVO – LE RIFLESSIONI OPERATIVE DELL’ANCE E LE PROSPETTIVE NEL SEMINARIO DELLO SCORSO 10 DICEMBRE – AGGIORNAMENTO SUI PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ance Brescia informa che lo scorso 10 dicembre si è svolto presso Ance un seminario sulle “correzioni” al Codice appalti 36/2023, moderato dal giornalista Giorgio Santilli. Un incontro a 360 gradi per esaminare nel dettaglio le principali novità dello schema di Dlgs che contiene le disposizioni integrative e correttive e che ha ridisegnato le regole di funzionamento degli appalti pubblici. Il decreto correttivo, accanto ad alcuni elementi che vanno nella direzione auspicata dall’Associazione, continua però a presentare una serie di criticità, sottolineate nel suo intervento introduttivo, dal vicepresidente dell’Ance, Luigi Schiavo. Quattro, in particolare, i temi che suscitano le maggiori preoccupazioni: il meccanismo della revisione prezzi, quello delle tutele lavoristiche, quello sui subappalti e i profili della concorrenza. Per Carlo Deodato, segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, l’obiettivo del Governo resta quello di approvare il decreto correttivo entro la fine dell’anno. “Tutte le leggi, anche le migliori, necessitano di una correzione dopo la prima fase dell’attuazione”, ha spiegato, illustrando le linee principali del decreto.
Francesca Quadri, capo dipartimento Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri, dopo aver esaminato le novità relative all’equo compenso, si è soffermata sul quadro economico-finanziario dell’appalto e, in particolare, sul tema della revisione prezzi. “Forse oggi è un tema che “morde” un po’ meno rispetto ai tempi del picco dell’inflazione, sappiamo che non c’è un accordo sulle percentuali, ma è un aspetto che non può essere trascurato, soprattutto dal punto di vista finanziario. Vedremo l’iter delle commissioni parlamentari”.
E’ toccato, invece, a Elena Griglio, Capo ufficio legislativo Ministero Infrastrutture e Trasporti affrontare, tra gli altri, il tema della contrattazione collettiva. “Abbiamo cercato di fornire un supporto operativo alle stazioni appaltanti nell’applicazione della normativa e per valutare l’equipollenza soprattutto in termini di tutela dei lavoratori”, ha commentato Griglio. Per Massimo Sessa, presidente Consiglio superiore dei lavori pubblici, il problema della velocizzazione dei cantieri va affrontato anche con una nuova iniezione di professionisti e tecnici nella pubblica amministrazione. “Il premio di accelerazione – ha sottolineato Sessa – rappresenta un passo importante ma bisogna approfondire alcuni aspetti legati alla sua applicazione concreta”.
Paolo Grasso, capo Gabinetto del Vicepresidente del Consiglio dei ministri, ha affrontato, inoltre, il tema del collegio consultivo tecnico e sui requisiti di incompatibilità. “Il correttivo valorizza un istituto importante per l’esecuzione dei lavori dando certezze e stabilità, precisando anche il perimetro della sua attività”.
Giuseppe Fabrizio Maiellaro, Studio legale Ontier ha parlato, infine, della fase esecutiva del contratto e dei suoi momenti salienti.
“Tutte le criticità sollevate nel corso del seminario sono congrue rispetto ai principi generali del codice – ha commentato Federica Brancaccio, Presidente dell’Ance, concludendo i lavori del seminario – Mentre nel decreto correttivo ci sono contraddizioni che devono essere risolte. Bisogna intervenire sul tema della contrattazione collettiva, della concorrenza, sulla revisione prezzi e sulle spese generali senza scaricare i costi sulle imprese”.
Le due questioni più complicate del correttivo – che coincidono con quelle prioritarie per Ance – sono la revisione prezzi e i contratti equiparati. Questioni che sottendono aspetti decisivi per il sistema degli appalti e per il settore economico che li realizza. Fuori sacco rispetto al tema stretto del codice appalti, ma comunque connesso al tema del recupero dei costi, è il rifinanziamento del decreto aiuti per cui – ha detto Griglio – si sta cercando in legge di bilancio la possibilità di una proroga per il 2025 con i relativi finanziamenti.
Sul fronte di pareri delle Commissioni parlamentari, saranno una trentina le richieste di modifica del correttivo al codice appalti che i pareri parlamentari faranno al governo. Fine modulo
Bisognerà attendere fino al 17 Dicembre per avere il parere della Commissione Ambiente del Senato sul correttivo. Il Governo ha infatti accolto la richiesta di un rinvio rispetto all’originario termine dell’11 Dicembre. L’esecutivo, quindi, non adotterà il correttivo prima del 18 Dicembre.
Infatti, si è discusso febbrilmente nei giorni scorsi nella maggioranza per arrivare a definire un testo che sarà votato presumibilmente il 17 dicembre, come ha comunicato il sottosegretario alle Infrastrutture, Tullio Ferrante. Il governo dovrebbe prendersi poi ancora quattro o cinque giorni per arrivare in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva prima di Natale, probabilmente il 23. Il motivo di maggiore discussione nella maggioranza e fra maggioranza e governo è se il parere debba contenere soltanto “osservazioni” o anche “condizioni” che risulterebbero, almeno politicamente, più vincolanti per l’esecutivo. Per quanto riguarda i principali contenuti, i temi su cui la maggioranza farà sentire la propria voce sono la revisione prezzi, l’equivalenza dei contratti, la limitazione del riconoscimento dei certificati lavori ai subappaltatori, la responsabilità professionale escludente dei professionisti, l’abrogazione della correzione sui consorzi stabili.
Intanto le opposizioni manifestano la propria contrarietà allo schema di decreto. Le critiche, in particolare, riguardano le previsioni dell’Allegato I.01 che verrebbe introdotto dal correttivo. Per le opposizioni le previsioni dell’Allegato aprirebbero a fenomeni di dumping contrattuale, consentendo di individuare, quali applicabili, CCNL svantaggiosi per i lavoratori, inoltre i criteri di rappresentatività previsti dal decreto eluderebbero l’art. 39 della Costituzione e non garantirebbero realmente l’individuazione delle organizzazioni sindacali con maggiori aderenti. Sul metodo, inoltre, le opposizioni ritengono che sarebbe stata necessaria una concertazione con le parti sociali, del tutto assente dato che queste sarebbero state coinvolte solo dopo la redazione dello schema. Difficilmente queste osservazioni potranno condurre ad una bocciatura del testo (bocciatura che non bloccherebbe ma solo rallenterebbe l’iter di emanazione) ma la tematica del CCNL è stata oggetto di pareri critici da parte del Consiglio di Stato, dell’ANAC, delle organizzazioni sindacali e anche di alcune associazioni di categoria imprenditoriali, e non è detto che il MIT non decida di intervenire sul tema.
Da ultimo, ci si interroga sul destino degli attuali allegati al Codice. L’attuale versione dello schema di decreto correttivo al Codice dei contratti pubblici dovrebbe sancire la “fine” del progetto iniziale di un testo normativo “auto-esecutivo” ovvero senza rinvio ad ulteriori provvedimenti attuativi. Infatti, l’art. 62 del correttivo introduce al Codice dei contratti il nuovo art. 226-bis ad oggetto “Disposizioni di semplificazione normativa”, dispone tre modalità di “sostituzione” e abrogazione della quasi totalità degli allegati, ai sensi dell’art. 17 della Legge n. 400/1988:
- comma 1, ovvero con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato che deve pronunziarsi entro novanta giorni dalla richiesta;
- comma 3, ovvero con Decreto Ministeriale.
Oltre a queste modalità, il comma 3, art. 62, del correttivo consente l’abrogazione e sostituzione:
- dell’allegato I.4 (Imposta di bollo relativa alla stipulazione del contratto) con un corrispondente decreto del Ministro dell’economia e delle finanze;
- dell’allegato II.15 (Criteri per la determinazione dei costi per gli accertamenti di laboratorio e le verifiche tecniche) con un corrispondente decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, adottato su proposta del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Gli allegati del Codice che restano affidati alla fonte normativa di rango primario, sono i seguenti:
- I.1 – Definizioni dei soggetti, dei contratti, delle procedure e degli strumenti: tale Allegato – previsto dall’art. 13, comma 6, che non ne stabilisce modalità di sostituzione, su cui lo schema non interviene – è modificato dall’art. 81 del correttivo;
- I.12 – Opere di urbanizzazione a scomputo del costo di costruzione: tale Allegato – previsto dall’articolo 13, comma 7 – che non ne stabilisce modalità di sostituzione, su cui lo schema non interviene – è modificato dall’art. 64 del correttivo;
- II.10 -Violazioni gravi degli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali: tale Allegato – previsto dagli art. 94, comma 6, e 95, comma 2, che non ne stabiliscono modalità di sostituzione, su cui lo schema non interviene – è modificato dall’art. 80 del correttivo.
Secondo la relazione tecnica di accompagnamento al correttivo “l’intento del nuovo articolo 226-bis è quello di razionalizzare in un unico articolo tutta la disciplina attuativa del codice facendo salve le modalità procedurali e conservando immutate le competenze delle amministrazioni proponenti e concertanti. Si precisa che nell’articolo sono riportati anche i nuovi allegati previsti dal decreto in esame”.
Gli allegati abrogati e sostituiti da decreto del Presidente della Repubblica dovrebbero essere i seguenti:
- I.3 – Termini delle procedure di appalto, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministro per la pubblica amministrazione;
- II.12 – Sistema di qualificazione e requisiti per gli esecutori di lavori, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l’ANAC.
Gli allegati abrogati e sostituiti da Decreti Ministeriali dovrebbero essere i seguenti (oltre agli allegati I.4 e II.15):
- I.01 – Contratti collettivi, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro del lavoro;
- I.2 – Attività del RUP, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- I.5 – Elementi per la programmazione dei lavori e dei servizi. Schemi tipo, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo parere del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), d’intesa con la Conferenza unificata;
- I.6 – Dibattito pubblico obbligatorio, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica e il Ministro della cultura;
- I.7 – Contenuti minimi del quadro esigenziale, del documento di fattibilità delle alternative progettuali, del documento di indirizzo della progettazione, del progetto di fattibilità tecnica ed economica e del progetto esecutivo, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici;
- I.8 – Verifica preventiva dell’interesse archeologico, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro della cultura, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici;
- I.9 – Metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- I.10 – Attività tecniche a carico degli stanziamenti previsti per le singole procedure, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici;
- I.11 – Disposizioni relative all’organizzazione, alle competenze, alle regole di funzionamento, nonché alle ulteriori attribuzioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici;
- I.13 – Determinazione dei parametri per la progettazione, con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- I.14 – Criteri di formazione ed aggiornamento dei prezzari regionali, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previo parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), nonché previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano;
- II.1 – Elenchi degli operatori economici e indagini di mercato per gli affidamenti di contratti di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previo parere dell’ANAC;
- II.2 – Metodi di calcolo della soglia di anomalia per l’esclusione automatica delle offerte, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previo parere dell’ANAC;
- II.2-bis – Modalità di applicazione delle clausole di revisione dei prezzi, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- II.3 – Clausole sociali del bando di gara e degli avvisi, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dell’Autorità delegata per le pari opportunità e per le disabilità, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
- II.4 – Qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l’ANAC, previa intesa in sede di Conferenza unificata;
- II.5 – Specifiche tecniche ed etichettature, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- II.6 – Informazioni in avvisi e bandi, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- II.6-bis – Accordo di collaborazione, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- II.7 – Caratteristiche relative alla pubblicazione, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- II.8 – Rapporti di prova, certificazioni delle qualità, mezzi di prova, registro on line dei certificati e costi del ciclo vita, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- II.9 – Informazioni contenute negli inviti ai candidati, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- II.11 – Registri professionali o commerciali per operatori economici di altri Stati membri, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro per gli affari europei, ove nominato;
- II.13 – Certificazioni o marchi rilevanti ai fini della riduzione della garanzia, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica e il Ministro per gli affari europei;
- II.14 – Direzione dei lavori e direzione dell’esecuzione dei contratti. Modalità di svolgimento delle attività della fase esecutiva. Collaudo e verifica di conformità, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici;
- II.16 – Informazioni a livello europeo relative alla modifica di contratti in corso di esecuzione, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro per gli affari europei;
- II.17 – Servizi sostitutivi di mensa, con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- II.18 – Qualificazione dei soggetti, progettazione e collaudo nel settore dei beni culturali, con decreto del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- II.19 – Servizi di ricerca e sviluppo, con decreto del Ministro dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy;
- II.20 – Appalti e procedure nei settori difesa e sicurezza, con decreto del Ministro della difesa, adottato di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- IV.1 – Informazioni da inserire nei bandi di concessione di cui all’articolo 182, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
- V.1 – Compensi degli arbitri, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Consiglio arbitrale di cui al comma 4 dell’articolo 214;
- V.2 – Modalità di costituzione del Collegio consultivo tecnico, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici;
- V.3 – Modalità di formazione della Cabina di regia, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l’ANAC e la Conferenza unificata.
Sarà cura di Ance Brescia fornire ulteriori aggiornamenti sul tema e nel frattempo gli uffici rimangono a disposizione per eventuali chiarimenti.
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