Con il graduale venir meno delle misure emergenziali, non sono state prorogate, tra le altre, anche le misure straordinarie in materia di smart working.

Di conseguenza, il Ministero del Lavoro ha, con l’occasione, emanato il decreto qui in commento con il quale,  ha definito la procedura di comunicazione dei dati dei lavoratori interessati da tale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro.

Per espressa previsione ministeriale, il contenuto del Decreto si applica agli accordi individuali stipulati o modificati a decorrere dal 1° settembre 2022.

Pertanto, dalla data da ultimo indicata, per il ricorso al lavoro agile sarà necessario un accordo individuale, sottoscritto fra il datore di lavoro e il lavoratore, che contenga tutti gli elementi richiesti dalla legge 22 maggio 2017, n. 81, contenente le misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato.

Poiché l’art. 23 di tale provvedimento normativo introduce un obbligo di comunicazione in capo al datore di lavoro, quest’ultimo deve comunicare in via telematica al Ministero del Lavoro, avvalendosi della procedura diramata con il Decreto, il nominativo del dipendente, nonché la data di inizio e di cessazione delle prestazioni in smart working, secondo le modalità di cui alle regole di compilazione riportate nel documento “Regole di compilazione” che costituisce l’Allegato 2 del Decreto medesimo.

Alla luce della normativa come completata dall’intervento ministeriale, pertanto, va necessariamente sottolineato come, dalla predetta data del 1° settembre 2022, le imprese eventualmente interessate a utilizzare esperienze di smart working all’interno della propria organizzazione dovranno, in via preliminare, raggiungere e sottoscrivere un’intesa con il dipendente o i dipendenti interessati.

Allegato:

Smart Working – Allegato