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11.03.2022 - stampa

COMUNICATO STAMPA – L’AUMENTO DEI PREZZI PARALIZZA IL SETTORE E BLOCCA I CANTIERI 

COMUNICATO STAMPA 

L’AUMENTO DEI PREZZI PARALIZZA IL SETTORE E BLOCCA I CANTIERI 

L’associazione dei costruttori edili di Brescia sulla gravità della situazione indotta dagli aumenti dei prezzi. Occorrono rapide soluzioni o sarà paralisi dei cantieri

 

BRESCIA – Ance Brescia interviene con decisione sulla problematica ormai insostenibile indotta dagli aumenti spropositati dei prezzi a partire dalle materie prime, sino all’energia aggravati ulteriormente dall’incremento dei costi dei carburanti. “La situazione ha assunto una gravità inaudita. Occorrono rapide soluzioni. Le imprese edili sono costrette a dover scegliere se agire sui contratti in essere cessandoli, oppure rischiare di chiudere l’attività”, afferma il Presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi.

L’intero quadro preoccupa la categoria trovatasi in ginocchio di fronte ad una nuova problematica da dover affrontare, che si aggiunge e aggrava la condizione già precaria dell’aumento delle materie prime e delle conseguenze che queste comportano. “Le imprese si trovano da quasi due anni a confrontarsi con l’incertezza di un mercato instabile. Le trattative fatte con i fornitori sono quotidiane, perché le offerte variano quasi giornalmente. Inoltre, i tempi di attesa per la ricezione dei materiali richiesti sono indefinibili e non è sicuro che arrivi l’intero ordine, in quanto le risorse sono poche e contingentate per soddisfare le necessità di tutti”, spiega Deldossi.

A confermare lo stato gravoso della situazione sono i numeri. Secondo i prezzi emanati dal Mite (Ministero della transizione ecologia) e consultabili sul sito web del ministero, il gasolio rispetto al biennio scorso, ha avuto un rincaro che va oltre la metà del suo costo iniziale. Da fine 2020 a fine 2021 si registra un aumento medio del 30% sul prezzo, ma già a fine 2021 fino ad oggi l’incremento registrato è del 50%, per un totale medio nel biennio del + 102%. Aumenta anche il greggio del 115% rispetto allo scorso anno, come le plastiche, i bitumi e i loro derivati. Soprattutto ad allarmare è il costo della movimentazione dei mezzi che ha raggiunto ad oggi prezzi insostenibili. Una stima fatta da Ance Brescia rivela che il rincaro annuo medio che le imprese edili sarebbero costrette a pagare per il solo spostamento dei mezzi necessari in un cantiere si aggirerebbe attorno ai 200mila euro. Escludendo dal calcolo altri costi quali l’energia e le spese pure del materiale.

Infatti, l’accelerazione dei prezzi del gasolio si somma a problematiche già in corso come l’aumento delle materie prime e dei materiali da costruzione. I costi del ferro e del legno triplicano, mentre il cemento che già ad inizio anno registrava un aumento del 30% ad oggi raggiunge la quota del + 40%.

“A pagare il prezzo salato degli aumenti sono le migliaia di cantieri ad oggi attivi e quelli futuri. Si pensi ai cantieri interessati alle opere di efficientamento energetico e ai bonus edilizi, ma anche a quelli del Pnrr che per carenza di materie prime si fermeranno e le opere non potranno essere realizzate”, avverte Deldossi.

Nel caso delle opere pubbliche i meccanismi di rimunerazione introdotti dal Governo si son rilevati inadeguati sia in termini di quantità che in termini di tempo per l’erogazione del contributo. Una strada che non si è rivelata vincente anche perché non è stato previsto nessun meccanismo stabile di revisione dei prezzi, suggerito a più riprese dall’Ance, che monitorasse con attenzione l’andamento, gli aumenti e gli incrementi.

L’associazione chiede con urgenza misure che aiutino a calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi “Stiamo scrivendo alle stazioni appaltanti, alle alte rappresentanze e collaborando quotidianamente con le nostre imprese, affinché si faccia leva sulla situazione e si aiuti a sensibilizzare sulla tematica sia per i lavori pubblici che privati. Occorre sedersi al tavolo per confrontarsi e trovare una soluzione insieme. Siamo consapevoli della gravità del momento e delle difficoltà che il Governo sta gestendo anche sul piano internazionale, ma il grido di allarme della categoria non si può più ignorare e merita risposte concrete e immediate”.

 

Brescia, 10 marzo 202

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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