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21.01.2022 - lavori pubblici

CARO MATERIALI NEI CANTIERI PUBBLICI – LA PROPOSTA ANCE SUL TAVOLO DEL GOVERNO  

 

Si comunica che, in relazione alla questione dell’aumento dei prezzi delle materie prime nei cantieri degli appalti pubblici, Ance ha presentato al Governo una propria proposta di adeguamento prezzi per superare le difficoltà delle imprese a causa dei rincari dei materiali, che valga a regime, come meccanismo stabile di revisione prezzi da inserire nel codice degli appalti. La norma emergenziale varata sei mesi fa per il 2021 è, infatti, del tutto insufficiente a coprire gli aumenti e troppo farraginosa nella procedura di applicazione.

Venerdì 21 gennaio è previsto, infatti, l’esame del Consiglio dei Ministri una norma da inserire nel Dl Ristori per varare un meccanismo più strutturato e più facile da applicare in vista dell’avvio delle opere del Pnrr. In particolare, la proposta di Ance si basa sul modello di revisione dei prezzi applicato in Francia e agli appalti della Banca Mondiale, un meccanismo che ha permesso di adeguare i prezzi dei contratti del 24% per le strutture e opere di ingegneria in acciaio, del 14% per le manutenzioni stradali e del 9% per le fondazioni e opere geotecniche. È, in sostanza, un meccanismo stabile di revisione prezzi da inserire nel codice degli appalti, che prevederebbe un adeguamento continuo dei costi iniziali, applicando un coefficiente dato dal rapporto tra l’indice Istat relativo al mese di maturazione del Sal e il medesimo indice relativo al mese di presentazione dell’offerta.

L’argomento ha trovato ascolto al Ministero delle Infrastrutture (MIMS) ed è cominciato il solito confronto, soprattutto con il Mef, per la messa a punto di una norma condivisa.

La novità, che avrebbe convinto il governo a varare un meccanismo più strutturato e al tempo stesso più facile da applicare, è l’acuirsi del problema dei rincari in vista dell’avvio delle opere del Pnrr.

Secondo l’Ance un automatismo così oggettivo e flessibile, applicato lungo tutto l’arco di realizzazione dell’opera, ridurrebbe i rischi e permetterebbe di compensare i costi nel momento in cui salgono e di ridurli quando scendono. Si ridurrebbero così i rischi di vedere una falsa partenza delle opere del Pnrr e si ridurrebbe la tensione intorno al problema dell’adeguamento dei prezzari.

Come evidenziato da Ance, ora è esploso anche il tema dei bandi di gara sottocosto.
Una situazione perversa in cui – a causa del mancato adeguamento dei prezzari – l’iter di affidamento dell’opera parte già con un valore a base d’asta che l’Ance stima mediamente più basso rispetto ai costi reali del 12% e che in molti casi, soprattutto relativi a grandi opere ferroviarie, tocca punte del 20 per cento. Se già nel momento di avvio del percorso di gara e di definizione del prezzo – prima di vedere gli esiti della gara, prima di firmare il contratto di appalto, prima di conoscere il progetto definitivo, prima di avviare il cantiere – il costo dei materiali è già largamente sottostimato rispetto a quello reale, l’opera, anziché partire, è destinata a bloccarsi immediatamente. Senza parlare della difficoltà per l’impresa di presentare un’offerta con un prezzo credibile scommettendo al buio sulle variazioni dei prezzi.

Ance ha rivolto l’invito, pertanto, al ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, alle principali stazioni appaltanti per adeguare i costi che formano il prezzo a base d’asta.

Gli uffici di Ance Brescia sono a disposizione per eventuali chiarimenti.

In allegato

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