CAMPAGNA LEGALE ANCE IN TEMA DI CARO MATERIALI – LE INIZIATIVE DA INTRAPRENDERE STUDIATE PER LE IMPRESE
Ance Brescia attraverso l’azione di lobby di Ance nazionale, già da tempo, ha intrapreso una serie di iniziative per spingere il Governo ad adottare misure efficaci per compensare i maggiori oneri sostenuti dalle imprese a causa dell’impennata dei prezzi dei materiali da costruzione. Finora però, nonostante mille rassicurazioni e un dialogo sempre aperto con tutto lo staff del Ministero delle infrastrutture, le misure adottate sono apparse insufficienti con tempi di attuazione lunghissimi, incompatibili con l’emergenza del momento. Per questa ragione, è stata avviata da Ance e, sui territori, dalle associazioni di rappresentanza tra cui Ance Brescia una forte campagna di sensibilizzazione dei decisori pubblici, sia attraverso incontri con i vertici dei partiti che con numerose uscite pubbliche sui maggiori organi di informazione stampa, sul rischio di veder fallire la realizzazione di opere fondamentali per la crescita e il benessere economico e sociale del Paese come quelle del Pnrr, dei bonus edilizi e di tutti gli altri interventi di rigenerazione urbana e di sviluppo infrastrutturale.
Non è stato facile farsi ascoltare in un momento così drammatico con un conflitto armato in corso e una crisi internazionale che non accenna a placarsi, ma facendo leva sui nostri ottimi rapporti con molte forze parlamentari e con un dialogo serrato con il Ministro delle infrastrutture, Giovannini, con il quale peraltro non sono mancati i momenti di attrito, Ance è riuscita a fare qualche passo in avanti che speriamo sia risolutivo.
Per prima cosa, il 29 marzo scorso su nostra espressa richiesta Ance è riuscita ad avere un incontro diretto e riservato con il Ministro Giovannini e il Ministro dell’Economia Franco, al quale hanno partecipato anche i Vicepresidenti Bianchi e Pizzarotti, proprio sul tema del caro materiali. Subito dopo, sulla scorta del buon esito di questo incontro, i due Ministri hanno riferito al Presidente Draghi la gravità della situazione e concordato la necessità di un’azione più efficace per scongiurare il blocco dei cantieri. Questo incontro, e le interlocuzioni ad alto livello che lo hanno seguito, ha portato, infatti, il Governo ad aprire una nuova fase e ad assumere un preciso impegno, contenuto nel Documento di Economia e Finanza e ribadito in queste ore in Parlamento, per l’adozione di soluzioni che vadano ben oltre l’impostazione seguita finora e risultata del tutto inefficace di fronte a una grande emergenza come quella che stiamo vivendo. In particolare, l’impegno riguarda l’adozione di nuove misure nell’ambito di un decreto-legge al quale il governo sta già lavorando e che verrà approvato entro fine mese di aprile, dopo l’approvazione del DEF in Parlamento in modo da poter beneficiare delle necessarie risorse. Le proposte del sistema Ance riguardano sia i cantieri in corso, che rappresentano la priorità, sia i nuovi cantieri. Se ne allega una sintesi.
In parallelo è stata avviata da Ance, dagli Organismi regionali e territoriali del sistema, tra cui Ance Brescia, una forte campagna legale indirizzata a portare all’attenzione delle stesse stazioni appaltanti e di Anac tutte quelle gare d’appalto alle quali le imprese non possono partecipare perché basate su progetti i cui prezzi non sono in linea con i correnti prezzi del mercato. La campagna legale proposta prevede vari livelli di iniziative ed azioni, di seguito riepilogate.
Una prima iniziativa prevede che possa essere l’impresa stessa, con il modello fornito da Ance Brescia, a chiedere alla stazione appaltante di ritirare il bando e ripubblicarlo con un progetto che non sia sottostimato, per le motivazioni elencate che richiamano non sono il dettato normativo ma anche pareri Anac e sentenze recenti in supporto, relative alla necessità che il progetto sia concretamente realizzabile in tutti i suoi aspetti.
Un’ulteriore iniziativa prevede che, invece, possa essere l’associazione di categoria territoriale, su indicazione della gara da parte dell’impresa, a chiedere alla stazione appaltante un riesame in autotutela della gara specifica, invitando la stessa p.a. a revocare la procedura perché non conforme alla normativa vigente ed avviare una nuova procedura che abbia la sostenibilità economica dell’appalto, avvertendo sin d’ora che in caso contrario, l’associazione non potrà esimersi dall’agire dinanzi alle competenti Autorità giurisdizionali a tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei propri iscritti, nonché a presentare esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti competente, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1, L. n. 20/1994 e L. n. 639/1996, ai fini dell’accertamento della responsabilità amministrativa per danno erariale.
Un’ultima iniziativa prevede la segnalazione ad Anac da parte dell’associazione regionale (la territoriale non ne ha competenza, Anac respingerebbe la richiesta): si tratta di una lettera/segnalazione indirizzata dall’Organismo regionale (per noi Ance Lombardia) all’Ufficio vigilanza Lavori Pubblici di Anac, con la quale l’associazione regionale fa presente che le imprese associate hanno segnalato per la gara in questione che il prezzario utilizzato dalla committente ai fini della redazione del progetto posto alla base della gara in contestazione contiene valori assolutamente non in linea con i correnti prezzi di mercato e ciò ha comportato una grave sottostima dell’importo posto a base di gara. Nella lettera, si chiede all’Autorità un intervento, affinché avvii un’approfondita istruttoria sui fatti evidenziati, al fine di accertare se l’operato della Stazione Appaltante sia conforme o meno alla normativa di settore e, in caso di conferma della sussistenza dei profili di criticità evidenziati, adotti tutti gli opportuni atti nei confronti della Stazione appaltante, volti a suggerire il corretto comportamento da tenere sul fronte dell’adeguamento dei prezzari da porre a base d’asta, nonché le opportune iniziative da adottare, a partire dall’annullamento in via di autotutela della gara in oggetto, al fine di ripubblicarla con un importo a base d’asta in linea con i correnti prezzi di mercato.
Negli ultimi due casi, Ance Brescia ha a disposizione la modulistica del caso, da personalizzare caso per caso. Vi sarà sicuramente bisogno del supporto dell’impresa che dovrà fornire alla territoriale l’analisi delle principali voci di prezzo dell’appalto che possono far dire che i prezzi non solo in linea con i correnti prezzi di mercato e quindi che l’importo a base di gara risulta sottostimato; serviranno proprio esempi concreti di conteggio sulle voci sottostimate.
Le iniziative suddette potranno essere concordate con Ance Brescia, che si mette a disposizione fin da ora per valutare con l’impresa associata quale o quali azioni intraprendere sulla base del caso specifico. Sarà cura di Ance Brescia coordinare tali azioni all’interno del sistema Ance.
In considerazione di quanto sopra, è cosa gradita che le imprese associate segnalassero ad Ance Brescia le gare alla base delle quali vi siano progetti redatti su prezzari scaduti o comunque, ancorché formalmente utilizzabili, non in linea con la realtà di mercato, a cui magari si è costretti a rinunciare perché non vi sono i presupposti per presentare offerta, al fine di poter decidere insieme quale azione intraprendere.
Gli uffici di Ance Brescia sono a disposizione per eventuali chiarimenti.
In allegato
Problematiche e proposte Caro Materiali
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