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11.04.2016 - lavori pubblici

I PARERI DELLE COMMISSIONI DEL PARLAMENTO SUL DECRETO DI RIFORMA DEI LAVORI PUBBLICI CHE VERRÀ APPROVATO IL 18 APRILE 2016

La Commissione Lavori Pubblici del Senato ed Ambiente della Camera dei Deputati hanno concluso l’esame dello Schema di decreto legislativo recante “Disposizioni per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” (Atto 283– Relatori Sen. Stefano Esposito del Gruppo parlamentare PD e On. Raffaella Mariani del Gruppo PD e On. Cera del Gruppo AP (NCD-UDC)), rendendo al Governo pareri favorevoli, di identico contenuto, con numerose condizioni ed osservazioni.

Nelle premesse dei pareri viene, tra l’altro, previsto che:

-appare necessario, attesa la complessità e l’articolazione del provvedimento, apportare una serie di modificazioni volte, tra l’altro, a meglio esplicitare l’applicazione della nuova normativa, il coordinamento con la normativa vigente, l’ordinato passaggio tra la vecchia e la nuova disciplina;

-appare, altresì, opportuno veicolare, nell’ambito dei decreti correttivi che potranno essere adottati ai sensi del comma 8 dell’articolo 1 della citata legge delega, gli aggiustamenti che si renderanno necessari in esito a un accurato monitoraggio che dovrà essere svolto a partire dall’entrata in vigore della nuova regolazione;

-l’articolo 216 prevede per specifiche fattispecie la “sopravvivenza” di puntuali disposizioni del citato regolamento fino alla data di entrata in vigore della fonte sostitutiva espressamente prevista;

-al fine di evitare vuoti normativi o incertezza legislativa, foriera di contenzioso, andrebbe comunque previsto in via generale il principio della cedevolezza dell’abrogazione delle disposizioni del regolamento attuativo di cui al citato decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010, in virtù del quale le norme dell’abrogato regolamento rimarranno efficaci ed operanti fino al momento in cui la fonte sostitutiva, cui il nuovo codice degli appalti fa espresso rinvio, entrerà in vigore.

Le condizioni poste dalle Commissioni parlamentari presentano elementi positivi così come profili di criticità. Al riguardo, l’ANCE, come già fatto nel corso dell’iter parlamentare, si sta attivando affinchè nel testo definitivo che il Governo predisporrà siano adottate le soluzioni più efficienti per il mercato delle opere pubbliche.

Lo Schema, che ha già ricevuto il parere della Conferenza Unificata e del Consiglio di Stato, dovrà tornare, ora, in Consiglio dei Ministri per la definitiva approvazione e dopo la firma del Capo dello Stato sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, entro il 18 aprile 2016 (termine per il recepimento delle direttive europee).


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