MINISTERO DEL LAVORO – ATTIVITÀ DI VIGILANZA – PROGRAMMAZIONE PER L’ANNO 2015
Si informa che il Ministero del Lavoro ha emanato il “Documento di programmazione della vigilanza per il 2015”, nel quale sono indicati i più rilevanti ambiti di azione individuati per l’anno in corso relativamente all’intero territorio nazionale, e segnalati, altresì, alcuni fenomeni illeciti che formeranno oggetto di interventi ispettivi a livello territoriale.
Tale documento, sottolinea in via preliminare il Dicastero, conferma l’esigenza di garantire una costante ed efficacie presenza del personale ispettivo sul territorio nazionale e di orientare la relativa azione di controllo verso ambiti e fenomeni selezionati, con l’obiettivo di contrastare illeciti sostanziali.
Ciò premesso, per quanto concerne l’attività di vigilanza in materia lavoristica e previdenziale sul territorio nazionale, il Ministero del Lavoro precisa che la stessa sarà indirizzata verso le fattispecie di seguito richiamate.
Lavoro “sommerso”.
La pianificazione dei controlli verrà effettuata tenendo conto dei dati concernenti l’incidenza del lavoro “sommerso” nel sistema economico, acquisiti in base all’esperienza ispettiva maturata nel corso degli anni, che ha confermato come alcuni settori di attività risultino tradizionalmente più esposti al rischio (edilizia, commercio, ristorazione e agricoltura), per ragioni connesse alla elevata intensità del lavoro concentrata in determinati periodi temporali e l’elevato turnover del personale.
Gli ispettori di vigilanza dovranno inoltre tenere conto della circostanza che al lavoro sommerso sono strettamente legati altri fenomeni illeciti (quali, sfruttamento del lavoro minorile, forme di interposizione illecita ed indebita percezione di prestazioni previdenziali ed assistenziali).
Contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti da organizzazioni sindacali prive di rappresentatività.
Il Ministero fa presente che, nell’attuale contesto economico-sociale, si riscontra la diffusione di CCNL sottoscritti da parte di organizzazioni sindacali diverse da quelle comparativamente più rappresentative nelle diverse categorie. Si tratta di accordi che, riconoscendo trattamenti economici notevolmente inferiori, incidono negativamente sui profili retributivi e si rivelano, in sostanza, finalizzati a ridurre il costo del lavoro attraverso una sensibile contrazione del livello delle tutele e dei diritti dei lavoratori.
In proposito, il Ministero del Lavoro segnala che, fermo restando il principio di libertà sindacale sancito dall’art. 39 della Costituzione, il personale ispettivo, ai sensi dell’art. 7 del Decreto Legislativo 23 aprile 2004, n. 124, avrà il compito di vigilare sulla corretta applicazione dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro.
Cooperative di lavoro.
Anche nel 2015 proseguiranno le iniziative ispettive rivolte al settore delle cooperative, al fine di verificare la corretta applicazione della normativa di tutela dei rapporti di lavoro, consolidando l’attività degli Osservatori sulla cooperazione anche alla luce dei risultati positivi conseguiti negli ultimi anni.
In tale contesto, osserva il Ministero, si verificano frequentemente forme di impiego di manodopera irregolare o in “nero” e fenomeni interpositori (in particolare, nell’ambito di cooperative costituite appositamente per l’esecuzione di uno specifico appalto).
È inoltre diffusa la tendenza alla applicazione di contratti collettivi sottoscritti da organizzazioni sindacali prive di reale rappresentatività, che consentono una significativa riduzione del costo del lavoro. In queste ipotesi l’azione di vigilanza sarà, quindi, volta a garantire l’osservanza dell’art. 7, comma 4, della Legge 28 febbraio 2008, n. 31, ai sensi del quale, in presenza di una pluralità di contratti collettivi, le società cooperative applicano ai soci lavoratori trattamenti economici complessivi non inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale nella categoria.
Esternalizzazioni.
L’attività di vigilanza avrà anche ad oggetto i fenomeni di dumping dovuti all’utilizzo di forme fittizie o irregolari di esternalizzazione. In particolare, il personale ispettivo si concentrerà sulle filiere degli appalti, anche pubblici (approfondendo le caratteristiche dei rapporti tra committenti, appaltatori e subappaltatori, nonché gli aspetti relativi alla responsabilità solidale).
Verranno altresì realizzate iniziative volte ad individuare i comportamenti elusivi connessi al ricorso a forme di distacco non genuino (soprattutto con riferimento all’utilizzo abusivo del distacco transazionale).
Qualificazione dei rapporti di lavoro.
L’azione ispettiva verrà indirizzata a contrastare l’uso distorto, in forma elusiva, dei contratti di lavoro atipici o flessibili (associazione in partecipazione, collaborazioni coordinate e continuative a progetto, partite IVA, collaborazioni occasionali, lavoro intermittente, voucher, contratti part-time, ecc.).
Il documento in esame segnala inoltre che nel corso del 2015 gli Uffici territoriali continueranno a fare ampio ricorso alla conciliazione monocratica, di cui all’art. 11 del Decreto Legislativo n. 124/2004, quale strumento privilegiato di definizione delle richieste di intervento ispettivo, ed alla diffida accertativa di cui all’art. 12 dello stesso decreto, istituto utile per garantire il rispetto dei contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative.
In ogni caso, ai fini dell’attivazione di quest’ultimo istituto – sottolinea il Ministero – è opportuno tenere in debita considerazione eventuali situazioni di crisi aziendale e, in particolare, le ipotesi in cui sia stato raggiunto un accordo tra le parti volto a dilazionare e ritardare la corresponsione delle retribuzioni.
Quanto sopra rilevato, il Ministero del Lavoro comunica che, per l’anno 2015, verranno sottoposte a verifica almeno n. 132.500 aziende (di cui n. 9.200 nella Regione Piemonte).
Nel paragrafo relativo alla pianificazione dell’azione ispettiva sul territorio, il documento in discorso sottolinea che quest’ultima – ferma restando l’individuazione delle priorità di intervento sul territorio nazionale suindicate – dovrà essere realizzata tenendo conto della analitica mappatura dei fenomeni di irregolarità e della segnalazione delle criticità che contraddistinguono le singole aree geografiche, effettuate con l’ausilio dei dirigenti delle strutture territoriali, tali da consentire una più mirata selezione, sul piano qualitativo, dei controlli da effettuare.Da ultimo, il Ministero del Lavoro pone in rilievo che, nell’anno 2015, continueranno ad essere svolte specifiche iniziative di prevenzione e promozione, ai sensi dell’art. 8 del Decreto Legislativo n. 124/2004, organizzate a livello locale, rivolte a tutti i soggetti attivi sul mercato del lavoro. Si tratta di incontri di aggiornamento e approfondimento sulle più rilevanti tematiche in materia lavoristica, di legislazione sociale e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, finalizzati a favorire ed incentivare comportamenti e prassi conformi alla vigente normativa.
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