MINISTERO DEL LAVORO – REGOLAMENTO DI RIORGANIZZAZIONE DEL DICASTERO – DPCM N.121/2014
Si informa che il 9 settembre 2014 è entrato in vigore il Regolamento di riorganizzazione del Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali, previsto dal DPCM 14 febbraio 2014 n. 121, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 196 del 25 agosto 2014.
In particolare, il nuovo assetto ministeriale sarà articolato in Amministrazione centrale e Amministrazione territoriale. La prima sarà costituita da un Segretario Generale, una Direzione generale per le politiche del personale, l’innovazione organizzativa, il bilancio – Ufficio Procedimenti Disciplinari, una Direzione generale dei sistemi informativi, dell’innovazione tecnologica e della comunicazione, una Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro e delle relazioni industriali, una Direzione generale degli ammortizzatori sociali e degli incentivi all’occupazione, una Direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative, una Direzione generale per le politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione, una Direzione generale per l’attività ispettiva, una Direzione generale per l’inclusione e le politiche sociali, una Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione, una Direzione generale del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese.
Per quanto di più interesse per le imprese l’amministrazione territoriale sarà organizzata in quattro Direzioni interregionali del lavoro (DIL di Milano con funzioni di coordinamento delle DTL delle Regioni Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta; DIL di Venezia con funzioni di coordinamento delle DTL delle Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche e Veneto; DIL di Roma con funzioni di coordinamento delle DTL delle Regioni Abruzzo, Lazio, Sardegna, Toscana ed Umbria e DIL di Napoli con funzioni di coordinamento delle DTL delle Regioni Basilicata, Campania, Calabria, Molise e Puglia).
In virtù del riordino di cui sopra, pertanto, vengono soppresse le Direzioni Regionali del Lavoro e, in loro sostituzione, costituite le DIL; mentre le Direzioni Territoriali del Lavoro, che non cambiano denominazione né tantomeno competenze, vengono ridotte numericamente ad 81 unità, attraverso un accorpamento delle sedi periferiche più piccole.
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