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21.03.2014 - lavori pubblici

ENTRO 2 ANNI DOVRANNO ESSERE RECEPITE LE NUOVE DIRETTIVE COMUNITARIE IN MATERIA DI APPALTI E CONCESSIONI

Il Parlamento Europeo ha approvato 3 Direttive in materia, rispettivamente, di appalti pubblici (settori ordinari), di appalti nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali (settori speciali), e di contratti di concessione.
La nuova normativa modifica le norme attuali sugli appalti pubblici comunitari, infatti le due proposte di direttiva sostituiranno le vigenti direttive 2004/17/CE (appalti nei settori speciali) e 2004/18/CE (appalti nei settori ordinari) a seguito delle quali è stato approvato il D.Lgs. 163/2006 ed il conseguente DPR 207/2010. Inoltre la terza direttiva stabilisce, per la prima volta, norme comuni UE in materia di contratti di concessione, per promuovere una concorrenza leale e garantire il miglior rapporto qualità-prezzo, introducendo nuovi criteri di aggiudicazione che pongono maggiormente l’accento su considerazioni ambientali, aspetti sociali e innovazione.
Le direttive in commento entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, e gli Stati membri avranno 24 mesi per recepire le nuove disposizioni nel diritto nazionale. Si prevedono, dunque, certamente modifiche al Codice dei Contratti, D. Leg.vo 163/2006, ed al relativo Regolamento, D.P.R. 207/2010.

Si ritiene utile in questo prima sede fornire alcuni dei principali contenuti delle nuove norme.
Offerta economicamente più vantaggiosa
Viene definito un nuovo criterio di offerta economicamente più vantaggiosa (MEAT) che, secondo il legislatore, consentirà alle autorità pubbliche di valorizzare più opportunamente, qualità, considerazioni ambientali, aspetti sociali o innovazione, pur tenendo conto del prezzo e dei costi del ciclo di vita dei prodotti o dei servizi.

Partenariati per l’innovazione
Viene prevista una nuova procedura volta a rafforzare soluzioni innovative negli appalti pubblici. I nuovi «partenariati per l’innovazione» consentiranno alle autorità pubbliche di indire bandi di gara per risolvere un problema specifico, senza pregiudicarne la soluzione, lasciando così spazio alle autorità pubbliche e all’offerente per trovare insieme soluzioni innovative.
Riduzione della burocrazia
La procedura di gara per le imprese sarà più semplice, grazie a un «documento unico europeo di gara» standard, basato sull’autocertificazione. Solo il vincitore dovrà fornire la documentazione originale. La Commissione stima che l’onere amministrativo per le imprese sarà ridotto di oltre l’80%. Per facilitare l’accesso delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici, le nuove norme incoraggiano anche la suddivisione dei contratti in lotti.

Regole più severe in materia di subappalto
Per combattere il dumping sociale e garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati, sono introdotte norme per il subappalto e disposizioni più severe sulle «offerte anormalmente basse». I contraenti che non rispettano la normativa UE sul lavoro possono essere esclusi dalla presentazione di offerte. Si rammenta peraltro che la normativa italiana in materia è già notevolmente più restrittiva di quella comunitaria.

Concessioni
L’accordo sulle nuove norme comunitarie per le concessioni ricorda che gli Stati membri restano liberi di decidere su come fare eseguire i lavori pubblici o erogare i servizi: in-house, oppure esternalizzandoli a società private.
La nuova direttiva «non impone la privatizzazione delle imprese pubbliche che forniscono servizi al pubblico».
Inoltre, viene riconosciuta la particolare natura dell’acqua come un bene pubblico, accettandone l’esclusione dal campo di applicazione delle nuove regole.

 


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