25.06.2012 - tecnica

LINEE GUIDA SULLA VULNERABILITÀ SISMICA DEGLI IMPIANTI ANTINCENDIO

LINEE GUIDA SULLA VULNERABILITÀ SISMICA DEGLI IMPIANTI ANTINCENDIO

Il Ministero degli Interni – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile – ha pubblicato una guida tecnica recante «Linee di indirizzo per la riduzione della vulnerabilità sismica dell’impiantistica antincendio».
Tali linee guida forniscono criteri e indicazioni operative per ridurre la vulnerabilità sismica degli impianti antincendio. In particolare vengono definiti i requisiti minimi di sicurezza sismica ritenuti necessari per ottenere condizioni e caratteristiche di installazione che garantiscano, a seconda delle esigenze, l’incolumità delle persone, il mantenimento della funzionalità, il pronto ripristino post-sisma.
Vengono fornite inoltre indicazioni di tipo preventivo per evitare situazioni di difficoltà o di pericolo per le persone in caso di terremoto legate alla evacuabilità dei luoghi e alla generazione di effetti indotti connessi con il rischio d’incendio, quali ad esempio rilasci di sostanze pericolose o infiammabili.
Le linee guida si pongono infine l’obiettivo di definire i requisiti di sicurezza sismica degli impianti connessi alla sicurezza antincendio con riferimento ai diversi scenari d’installazione (pericolosità del sito e funzione strategica dell’installazione).
Poiché nelle infrastrutture e negli edifici strategici le funzioni essenziali devono poter esser erogate senza interruzione fin dall’immediato post-sisma, è necessaria una adeguata protezione sismica degli impianti antincendio finalizzata a garantire il mantenimento della loro operatività.
Devono, al tempo stesso, essere garantiti idonei livelli di sicurezza (ad esempio nessun componente deve collassare causando danni agli occupanti o ostruire le vie di fuga e gli impianti di adduzione del gas non devono determinare perdite) e gli impianti antincendio non devono, a causa del terremoto, attivarsi in assenza di incendio causando condizioni di inutilizzabilità degli edifici o di porzione di essi.
Studi effettuati a seguito di terremoti hanno evidenziato situazioni di danno ricorrenti e, in particolare:
• esternamente agli edifici:
 – rottura o schiacciamento di tubazioni interrate a causa di assestamenti o effetti di liquefazione che hanno provocato cedimenti del suolo;
 – consegne inadeguate di acqua in termini di volume e pressione, determinate da danni al sistema acquedottistico.
• internamente agli edifici:
 – rottura delle tubazioni verticali (colonne montanti) a causa di forti spostamenti interpiano;
 – distacco dai relativi punti di ancoraggio dei ganci di sostegno dei tubi;
 – estrazione degli elementi di ancoraggio tra ganci e struttura dell’edificio a causa del carico sismico;
 – rottura delle testine degli sprinkler a causa dell’impatto con elementi strutturali o non strutturali
 – adiacenti (ad es. pannelli di controsoffitto);
 – compromissione della tenuta di collegamenti e giunzioni di tubi;
 – danneggiamento di tubazioni che attraversavano giunti sismici non progettate per sopportare movimenti differenziali;
 – strappo di tubazioni dovute al trattenimento per ammorsamento alle pareti attraversate;
 – tubazioni di impianti sospese a pavimento o a soffitto, non adeguatamente controventate, sotto l’azione sismica hanno subito forti oscillazioni caricando fortemente i punti di ancoraggio e determinando danni di impatto sia sulle tubazioni che sulle testine;
 – crollo parziale delle tubazioni per rottura dei ganci e fuoriuscita dai supporti a causa della ciclicità di grandi spostamenti;
Si riscontrano inoltre che le fuoriuscite di gas dalle tubazioni hanno contribuito ad aggravare le conseguenze dell’evento sismico per persone e beni. È quindi di fondamentale importanza garantire il mantenimento della tenuta delle tubazioni e dei giunti o, in caso di perdite, la pronta interruzione dell’afflusso di gas.
Gli impianti antincendio, in particolare, devono essere considerati “life saving” e quindi progettati tenendo conto di tale caratteristica.
Si tratta di impianti normalmente inattivi ma che devono prontamente e correttamente funzionare in caso di necessità, pena gravi rischi per le persone e/o ingenti danni economici.
Soprattutto negli edifici strategici, nei quali si vuole preservare l’operatività post-sisma ed evitare danni indiretti indotti da perdite incontrollate di acqua, particolare attenzione deve essere posta al controllo delle oscillazioni prodotte dallo scuotimento sismico e dei movimenti differenziali delle tubazioni rispetto alla struttura cui sono ancorate.
È necessario che i vari componenti siano dotati di una adeguata resistenza strutturale e che sia valutata la capacità di mantenimento della funzionalità.
Gli elementi di fissaggio alla struttura dell’edificio devono garantire una sufficiente resistenza alla forza sismica ed assicurare un movimento solidale con quello dell’edificio in modo tale che non si possa determinare un distacco dei supporti e non vi sia interazione con altri sistemi tale da provocare perdite di stabilità o tenuta.
Il dimensionamento degli ancoraggi e dei sostegni delle apparecchiature e delle tubazioni deve essere commisurato all’entità delle forze generate dal sisma.
Nella progettazione e installazione degli impianti e dei relativi componenti è inoltre necessario garantire la compatibilità con gli spostamenti differenziali delle diverse porzioni della struttura interessata.
La Legge 2 febbraio 1974, n. 64 “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche”, prevede l’emanazione di norme tecniche riguardanti i vari elementi costruttivi, inclusa la protezione delle costruzioni dagli incendi, cui devono fare riferimento tutte le costruzioni, sia pubbliche che private, che vengono realizzate sul territorio italiano.
Allo stato attuale non sono state emanate norme tecniche finalizzate alla protezione delle costruzioni dagli incendi causati da terremoti. Nelle più recenti norme tecniche, emanate a seguito dell’Ordinanza 3274/03 e delle successive NTC 2008, il problema viene affrontato solo in modo indiretto attraverso il controllo del livello di danno alle strutture. Le NTC 2008 prescrivono poi che tutti gli elementi costruttivi senza funzione strutturale, il cui danneggiamento può provocare danni a persone, dovranno essere verificati all’azione sismica, insieme alle loro connessioni alla struttura.
Per gli impianti le indicazioni si limitano a definire l’azione sismica di progetto e a prescrivere la tenuta delle condutture del gas con l’introduzione di valvole di intercettazione sulle grandi forniture e il vincolo dei corpi illuminanti.
Risulta pertanto opportuno fornire linee di indirizzo e riferimenti per la concezione, progettazione e realizzazione degli impianti antincendio, o comunque connessi alla sicurezza antincendio, in modo da soddisfare prestabiliti requisiti minimi di sicurezza sismica.
Per le modalità di realizzazione delle installazioni, e in particolare per il dimensionamento dei sistemi di ancoraggio, viene invece fatto diretto rimando alla normativa sismica NTC 2008 e alla scienza e tecnica delle costruzioni.


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