DIMISSIONI PER FATTI CONCLUDENTI – INPS – RICADUTE PREVIDENZIALI – MESSAGGIO 19 FEBBRAIO 2025, N. 639
A decorrere dal 12 gennaio scorso, in caso di assenza ingiustificata del lavoratore che si protragga oltre il termine previsto dalla contrattazione collettiva applicata dall’impresa o, in mancanza di previsione, oltre i 15 giorni, il datore può considerare la cessazione del rapporto imputandola a dimissioni per fatti concludenti, alla luce dell’intervento normativo di cui al cd. Collegato Lavoro.
Per arrivare a tale qualificazione della cessazione il datore deve esperire la procedura illustrata, nel dettaglio, dalla nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro 22 gennaio 2025, n. 579 (v. Newsletter settimanale Ance Brescia – n°03/2025 del 28/01/2025)
Al di là dei dubbi interpretativi che qui ricordiamo dopo averli esposti nella nostra nota di commento (v., al riguardo, Newsletter settimanale Ance Brescia – n.° 01/2025 del 13/01/2025), ricordiamo che l’interruzione del rapporto per dimissioni di fatto comporta:
- il mancato diritto del lavoratore alla percezione della NASpI;
- il conseguente esonero del datore dal pagamento del cd. “ticket licenziamento”.
Poiché la procedura cui abbiamo sopra accennato ha la duplice ricaduta sull’Istituto, derivante dalla non debenza della NASpI, da un lato, e del contributo per licenziamento, dall’altro, INPS ha diramato un messaggio per precisare come il datore di lavoro interessato debba compilare il flusso UniEmens, in presenza di una cessazione del rapporto ascrivibile a dimissioni per fatti concludenti.
Nel messaggio, in effetti, l’Istituto precisa che, a seguito dell’entrata in vigore della legge n. 203/2024, le interruzioni del rapporto di lavoro intervenute con le modalità descritte nei paragrafi precedenti devono essere esposte all’interno del flusso Uniemens con il nuovo codice <Tipo Cessazione> “1Y”, avente il significato di: “Risoluzione rapporto di lavoro articolo 26 D. Lgs. 14 settembre 2015, n. 151, comma 7 bis”.
Allegato: INPS_Dimissioni
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