Pubblicato il 2 settembre da Unioncamere il primo Osservatorio sulla crisi di impresa.

Il documento offre una mappatura completa degli strumenti di regolazione della crisi, fotografando l’evoluzione del loro utilizzo da parte delle imprese nel periodo 2021 – 1° semestre 2024, così consentendo anche di ripercorre il “passaggio” dagli istituti regolati dalla legge fallimentare a quelli disciplinati dal Codice della Crisi, entrato definitivamente in vigore nel 2022.

Non solo. L’Osservatorio è arricchito anche da una fotografia degli operatori economici coinvolti, fornendo un’analisi dei dati riguardanti le principali caratteristiche delle imprese che hanno fatto ricorso ai diversi procedimenti.

L’analisi offerta conduce a una serie di rilevanti considerazioni.

Anzitutto, la preferenza per gli strumenti stragiudiziali che facilitano il mantenimento della continuità aziendale.

Difatti, nell’arco temporale considerato è stato registrato un calo nel ricorso alle procedure di fallimento/liquidazione giudiziale e dei concordati preventivi a fronte di un incremento nell’accesso agli accordi di ristrutturazione dei debiti ed alla composizione negoziata.

Ma soprattutto emerge il successo registrato dagli strumenti che consentono la transazione fiscale con l’Erario, come gli accordi di ristrutturazione tramite i quali è oggi possibile negoziare il debito tributario.

Dato che lo stesso Legislatore sembra aver recepito, stante l’introduzione della transazione fiscale anche nell’ambito della composizione negoziata della crisi prevista dallo Schema di D.Lgs. Correttivo al Codice della crisi, in fase di definitiva approvazione da parte del Governo.

Il favore per gli strumenti di tipo stragiudiziale va considerato positivamente e ulteriormente spronato: consentirà l’alleggerimento dei carichi di lavoro dei tribunali, contribuendo a velocizzare i tempi della giustizia, obiettivo del PNRR.

Inoltre, un’analisi tarata sul settore merceologico di appartenenza delle imprese consente di conoscere quali siano gli strumenti più utilizzati dalle imprese operanti nel settore delle costruzioni: nell’ordine, accordo di ristrutturazione dei debiti, liquidazione giudiziale, concordato preventivo, concordato semplificato, composizione negoziata della crisi.