AUDIZIONE ANCE SUL PIANO STRUTTURALE DI BILANCIO – PER ANCE UTILE CHE LA PROSSIMA LEGGE DI BILANCIO PREVEDA LA PROROGA DELLA MISURA RELATIVA AL CARO MATERIALI (DL AIUTI) IN SCADENZA AL 31 DICEMBRE 2024
Ance Brescia comunica che si è svolta lo scorso 3 ottobre l’audizione dell’ANCE presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato in seduta congiunta, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del Piano strutturale di bilancio di medio termine per gli anni 2025-2029 (PSB).
La Presidente Brancaccio ha rilevato, in premessa, che il Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine per gli anni 2025-2029, costituisce un’innovazione programmatica potenzialmente in grado di garantire un percorso coerente di azione di politica economica, superando la logica del brevissimo periodo e di emergenza che, purtroppo, ha caratterizzato innumerevoli Leggi di Bilancio degli ultimi vent’anni.
La lettura del documento, però, non sembra rassicurare sul timore che si apra una stagione di risanamento di bilancio realizzata, come nel passato, tagliando la spesa per investimenti.
L’Ance, infatti, non può che esprimere preoccupazione per le possibili conseguenze che l’obiettivo di una progressiva riduzione dell’incidenza della spesa primaria sul PIL possa determinare sulla componente in conto capitale della spesa.
Il Piano, nel fare esplicito riferimento al contenimento della spesa primaria corrente e alla minore spesa per i contributi agli investimenti (per effetto del ridimensionamento dei bonus edilizi), non indica strumenti efficaci per contenere le spese correnti, il cui difficile contenimento potrebbe spingere il decisore pubblico ad intervenire sugli investimenti.
Non si dimentichi quanto avvenuto in passato, quando il necessario rigore sui conti pubblici ha conseguito l’unico effetto di bloccare l’attività di investimento delle amministrazioni pubbliche, con conseguenze che il Paese ancora sconta per i mancati investimenti nella manutenzione del territorio e delle infrastrutture esistenti.
Per questo l’Ance ribadisce la necessità che la prossima manovra di bilancio, la prima del ciclo pluriennale di attuazione del PSB, non comprima gli investimenti pubblici ordinari per garantire l’equilibrio dei conti. In questo modo, inoltre, il PNRR manterrebbe la sua natura aggiuntiva rispettando la funzione originaria di aumento della crescita economica e della resilienza del Paese, attuale e futura.
Ci aspettiamo, infatti, che tutte le prossime manovre di finanza pubblica, in coerenza con il PSB, siano finalizzate al sostegno della crescita economica, considerando da un lato l’esigenza di delineare il “dopo PNRR”, per proseguire il percorso di modernizzazione e sviluppo del Paese avviato con il Piano europeo, dall’altro la necessità del rispetto dei nuovi vincoli del Patto di Stabilità e Crescita europeo.
Il PSB riconosce, correttamente, l’impatto macroeconomico che il PNRR ha avuto – e avrà – sul PIL. Secondo il rapporto, infatti, nei prossimi anni, gli investimenti del PNRR faranno crescere il PIL di 6 punti percentuali in più nel 2031, per l’effetto combinato di investimenti e riforme.
Se questo è vero – e noi riteniamo che lo sia – allora è resa giustizia alla nostra idea, espressa in tanti anni di audizioni, sul ruolo fondamentale sulla crescita economica degli investimenti in infrastrutture.
Seppure di fronte a tale evidenza, però, il documento appare timido nel delineare gli impegni programmatici.
L’azione riformatrice sembra concentrarsi, principalmente, su:
- Il settore della giustizia;
- l’amministrazione fiscale;
- la gestione responsabile della spesa pubblica;
- il supporto alle imprese e la promozione della concorrenza;
- la Pubblica Amministrazione, ivi inclusi i servizi di cura per la prima infanzia.
Pur condividendo l’importanza dei temi posti, non appaiono sufficienti ad affrontare le questioni più rilevanti in tema di sostegno alla creazione di ricchezza e di adeguamento del Paese alle istanze provenienti dai cittadini.
La Presidente ha quindi individuato alcuni temi che, secondo l’Ance, dovrebbero avere un rango primario tra le scelte strategiche della nazione: la casa, la rigenerazione urbana, l’ambiente, la Direttiva “Case Green” e il caro materiali.
In relazione a quest’ultimo tema, Ance sostiene che, accanto alla visione pluriennale e al finanziamento dei programmi sopra citati, è indispensabile che la prossima Legge di Bilancio preveda la proroga della misura relativa al caro materiali (DL Aiuti) in scadenza al 31 dicembre 2024.
Tale proroga è necessaria per evitare il blocco di migliaia di cantieri ad inizio gennaio e poter realizzare, quindi, gli investimenti previsti nell’ambito del PNRR (e non solo) e garantire gli importanti effetti sulla crescita economica previsti nel PSB.
Il problema del costo dei materiali continua, infatti, a rappresentare un ostacolo alla tempestiva realizzazione dei cantieri in Italia. I livelli dei prezzi rimangono elevati (circa il 30% sopra i livelli di 3/4 anni fa) nonostante il calo dell’inflazione e la fine del superbonus.
Il costo della misura è stimato in circa 2 miliardi di euro (in linea con la tendenza del 2024), al lordo di eventuali residui degli stanziamenti degli anni passati.
Per il dettaglio delle proposte e osservazioni ANCE si veda il documento allegato consegnato agli atti delle Commissioni per la pubblicazione sul sito web.
Gli uffici di Ance Brescia sono a disposizione per eventuali chiarimenti.
ALLEGATO: Documento_Audizione_ANCE_PSB
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