PROTOCOLLO GOVERNO-ANAC IN TEMA DI RIQUALIFICAZIONE STAZIONI APPALTANTI E CENTRALI DI COMMITTENZA IN OTTICA DI ATTUAZIONE DEL PNRR
Si comunica che nei giorni scorsi il premier Mario Draghi e il presidente di ANAC, Giuseppe Busia, hanno firmato il protocollo d’intesa “per l’attuazione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza e ulteriori profili di collaborazione”, utile al processo di riqualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, reso ancora più urgente dall’attuazione del PNRR.
L’accordo, di durata triennale e firmato il 17 dicembre 2021, è diretto a regolare, coordinare e sviluppare l’attività di collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Autorità Nazionale Anticorruzione per il processo di efficientamento delle stazioni appaltanti.
Esso è così articolato:
- Art. 1 – Finalità e oggetto
- Art. 2 – Ambito di applicazione
- Art. 3 – Ambiti della qualificazione
- Art. 4 – Requisiti qualitativi e quantitativi della qualificazione
- Art. 5 – Requisiti premianti della qualificazione
- Art. 6 – Linee guida applicative
- Art. 7 – Relazione finale
- Art. 8 – Tavolo tecnico
- Art. 9 – Ulteriori ambiti di collaborazione
- Art. 10 – Durata, rinnovo, modifiche, recesso, risoluzione
- Art. 11 – Trattamento dei dati personali
- Art. 12 – Comunicazioni
- Art. 13 – Disposizioni finali
Il protocollo, all’art. 1, individua come obiettivi:
- riduzione delle stazioni appaltanti, centralizzando il più possibile gli acquisti per spuntare prezzi migliori;
- rafforzamento e qualificazione delle stazioni appaltanti, arginando deficit organizzativi e di professionalità dovuti all’eccessiva frammentazione;
- applicazione di criteri di qualità, efficienza, professionalizzazione, realizzando un accorpamento della domanda;
- istituzione dell’anagrafe unica delle stazioni appaltanti, inserendole secondo il livello di qualifica in possesso, e la loro provata capacità di acquisire beni, servizi e lavori, oltre che sulla base delle strutture organizzative stabili per l’acquisto, del personale presente con specifiche competenze, e del numero di gare svolte nell’ultimo quinquennio.
Ci sarà una pagella, insomma, che consentirà di collocare i vari enti in un sistema di qualificazione su più livelli. Questo limiterà l’azione di quegli enti che non hanno requisiti sufficienti a svolgere gare o gestione degli appalti di un certo livello. Il tavolo di lavoro congiunto Governo-Anac, avviato all’interno della cabina di regia, dovrà in tempi rapidi rendere operativo il nuovo sistema che dovrà funzionare prima che entri in vigore la riforma del codice in discussione al Senato.
Come esplicitato nell’art. 6 del Protocollo, entro il 31 marzo 2022, l’ANAC, sentita la Presidenza del Consiglio dei Ministri, adotterà le linee guida che individuano le modalità operative per l’attuazione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, che varrà per tutte le procedure di gara indette che e sarà reso operativo al momento della entrata in vigore della riforma della disciplina dei contratti pubblici.
Il Protocollo inoltre individua le modalità attuative del sistema di qualificazione, il relativo monitoraggio e l’attività di screening con l’obiettivo di rendere possibile l’immediata operatività del nuovo sistema fin dal momento della entrata in vigore della riforma della disciplina dei contratti pubblici, di cui alle Milestones/traguardi MC1-70 e MC1-73 del Piano nazionale di ripresa e resilienza -PNRR. In particolare, ANAC mette a disposizione l’utilizzo della Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, da essa gestita.
Proprio per accelerare il processo e dare attuazione al Protocollo di Intesa, il Governo e ANAC hanno anche istituito un tavolo tecnico permanente, designando un Referente per parte.
Secondo l’Avv. Busia, il Protocollo risponde all’urgenza di intervenire sul caos delle oltre 36 mila stazioni appaltanti, in direzione di una riduzione e semplificazione, sia dal punto di vista delle procedure che nel raggiungimento di economie di scala: l’obiettivo finale è realizzare modelli di stazioni appaltanti, che possano spendere risorse unicamente in base alle capacità e professionalità disponibili.
Sempre secondo il Presidente di Anac, se una regione è capace e si è specializzata in una tipologia di acquisti, deve poterlo fare senza limiti regionali, favorendo acquisti a prezzi migliori di beni di maggiore qualità, con maggiore conoscenza del mercato e capacità di spuntare condizioni migliori. Busia punta anche a favorire specializzazioni fra le stazioni appaltanti. «Finora – dice – questo non è stato possibile: Anac, al massimo, poteva suggerire alle varie stazioni appaltanti di “copiare” quanto veniva fatto da chi aveva spuntato il prezzo migliore. L’obiettivo finale resta sempre quello di rendere più efficiente il sistema, guardando al dopo 2026».
La qualificazione delle stazioni appaltanti andrà di pari passo con l’altra grande riforma urgente per il sistema degli appalti, la digitalizzazione. «Tra i requisiti obbligatori – spiega Busia – è ricompresa, grazie al decreto semplificazioni, anche la disponibilità e l’utilizzo corrente di piattaforme telematiche nella gestione delle procedure di gare. Inoltre, la stazione appaltante che aspira alla qualificazione dovrà dimostrare di avere a disposizione specifiche competenze informatiche per la corretta gestione delle piattaforme in uso».
Gli uffici di Ance Brescia rimangono a disposizione per eventuali chiarimenti
In allegato
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