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10.11.2022 - comunicazioni

NOTA STAMPA – EDILIZIA: INTERROTTE LE TRATTATIVE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO COLLETTIVO PROVINCIALE PER BRESCIA

NOTA STAMPA

EDILIZIA: INTERROTTE LE TRATTATIVE PER IL RINNOVO DEL

CONTRATTO COLLETTIVO PROVINCIALE PER BRESCIA

Il rammarico e la preoccupazione di Ance Brescia: pretesti ideologici penalizzano i lavoratori

 

BRESCIA – Quando, dopo un anno, si era per la terza volta ad un passo della firma per il rinnovo del Contratto provinciale territoriale per l’edilizia bresciana, si sono interrotte le trattative tra le organizzazioni sindacali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil e Ance Brescia. “Il motivo della rottura – spiega il vicepresidente di Ance Brescia, Fabio Rizzinelli, delegato alle Relazioni sindacali – dipende dal fatto che le sigle sindacali non ritengono possibile introdurre nel nostro settore forme di retribuzione aziendale aggiuntive rispetto agli aumenti economici retributivi, già definiti. Si tratta di istituti contrattuali riconosciuti nei contratti collettivi di tutti i settori: le stesse sigle sindacali che non lo hanno voluto nel nostro Ccpl hanno sottoscritto accordi collettivi che prevedono piani di welfare in settori vicini a quelli dell’edilizia”. In nome di Ance Brescia Rizzinelli parla di “Argomentazione davvero pretestuosa, peccato che a pagarne il prezzo siano i lavoratori che non ricevono i significativi incrementi contrattuali che siamo pronti a riconoscere: il mancato rinnovo per loro pesa 680 euro annui”. Un rammarico acuito dal fatto, evidenziano i vertici dell’associazione dei Costruttori, che aumentano i lavoratori che chiedono alle imprese supporto in questa difficile contingenza economica e sociale. “Un segnale che le difficoltà sociali aumentano – affermano i vertici di Ance Brescia – e situazioni come il mancato rinnovo del contratto provinciale contribuiscono ad allentare il legame tra lavoratori e sindacati”. “In sintesi – sostiene Rizzinelli – nello specifico accade che con il nuovo contratto noi vogliamo garantire ai nostri operai un’erogazione straordinaria di un importo detassato, mentre i sindacati vorrebbero dare la stessa cifra secondo le modalità classiche, con il risultato che la tassazione ridurrebbe di molto l’importo percepito dai lavoratori”. Aggiunge il presidente Deldossi: “Da non credere, rifiutare a priori l’introduzione del welfare, mentre tutti i settori vantano l’applicazione dello stesso come una conquista. E proprio nella nostra categoria che lo pratica da oltre settantacinque anni, attraverso l’azione della Cassa edile”.

Ance Brescia rileva con disappunto che è la terza volta che si interrompe la trattativa, apparentemente per un motivo di natura ideologica. “Fosse stato per noi – commenta amaro il vicepresidente Rizzinelli – il Ccpl sarebbe stato rinnovato sin dal dicembre 2021 e gli operai avrebbero già goduto nel 2022 degli incrementi contrattuali. Non vorremmo che le segreterie provinciali dei sindacati stessero perdendo autonomia e indipendenza dalle segreterie nazionali, che evidentemente impongono loro tali scelte ideologiche”.

Una doccia fredda che i costruttori confidano possa presto, comunque, lasciare spazio alla ripresa delle trattative e alla firma dell’accordo, “Per consentire al settore bresciano di riprendere il cammino virtuoso di collaborazione – commentano presidente e vicepresidente di Ance Brescia – a favore di lavoratori e imprese e di proporre progetti innovativi ai quali guarda con attenzione il resto d’Italia, sia sul versante sicurezza, sia su quello della legalità”.

Brescia, 9 novembre 2022


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