CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI – ANCE INCONTRA IL MINISTRO DEL MIT MATTEO SALVINI – SI’ A SBLOCCO PAGAMENTI PER IL CARO MATERIALI E ALL’APERTURA DI UN CONFRONTO SUL CODICE
Ance Brescia comunica che Ance ha incontrato il Ministro del MIT Matteo Salvini, che è intervenuto nel corso del Consiglio Generale dell’associazione lo scorso 15 dicembre.
La Presidente Ance, Federica Brancaccio, ha chiesto al Ministro di sbloccare il prima possibile i pagamenti alle imprese per compensazioni previste a causa del caro materiali e di avere un confronto serrato sul Codice degli appalti per eliminare criticità che mettono a rischio la realizzazione del Pnrr e la modernizzazione del Paese.
Riguardo agli extracosti Ance ha sottolineato che il meccanismo previsto nei provvedimenti normativi dal Governo per gli anni 2021 e 2022 non funziona visto che dei 607 milioni disponibili ne sono arrivati alle stazioni appaltanti solo14 e non si sa di questi quanti alle imprese. Il Ministro Salvini, sul ritardo dei pagamenti, promette che ora si correrà e invita Ance per un nuovo confronto alla fine dell’anno.
Riguardo il Codice il Vicepremier Salvini ha sottolineato la volontà di realizzare uno strumento semplice ed efficace in grado di favorire il lavoro di imprese e comuni. “Abbiamo bisogno di interlocuzione per modificare cose che proprio non vanno perché il rischio è di bloccare tutto” afferma la Presidente sul fronte del Codice appalti considerando che il testo va in Consiglio dei ministri ma i costruttori non sanno ancora se e come cambierà rispetto alle versioni messe in circolazione.
Il Ministro condivide le preoccupazioni della presidente Brancaccio e afferma che pur non essendo facile mettere in discussione le scadenze del Pnrr fa capire che considererà seriamente l’opzione rinvio e che bisognerà trattare con la Ue e salvare almeno gli appalti del 2023. L’obiettivo potrebbe essere approvare il Codice e prendersi poi un lungo periodo transitorio prima della piena entrata in vigore. Il Ministro fa chiarezza su quelli che sono gli obiettivi e dichiara di voler fornire uno strumento operativo meno complicato che favorisca Comuni e grandi, medie e piccole imprese.
La presidente Brancaccio segnala, inoltre, due punti del Codice che fanno infuriare le imprese. «Grida vendetta la norma che fa scattare l’illecito professionale anche solo per un rinvio a giudizio», dice. Ma il tema caldissimo, anche nei corridoi dell’associazione, è quello della revisione prezzi, l’articolo 60, una battaglia storica dell’Ance che il testo del Consiglio di Stato recepisce, lasciando però al governo il compito di definire i dettagli essenziali. «Ci sono parole offensive nella relazione», tuona durissima Brancaccio. Il riferimento è a quel punto del testo dove sono stati lasciati in bianco due numeri: la cosiddetta alea, cioè la soglia di aumenti dei costi sopra la quale scatta la revisione prezzi; e la percentuale di copertura dell’aumento che si è verificato. In particolare, però, Brancaccio si riferisce alla relazione dove vengono presentate i due estremi della forchetta: alea al 10% e copertura al 50%, come previsti dal vecchio codice, oppure alea al 5% e copertura all’80% previsti dalle norme emergenziali. Valori – dice la relazione – «più vantaggiosi per le imprese, ma assai più rischiosi per la tenuta complessiva del sistema». L’Ance contesta che la revisione prezzi, più o meno integrale, sia una sorta di regalo alle imprese e ricorda che è invece lo strumento usato in tutta Europa per ridare equilibrio a un contratto il cui equilibrio è saltato per l’aumento dei costi. Salvini ha spiegato che si sta lavorando per correggere e migliorare il testo.
Il Ministro Salvini ripropone il confronto con Ance subito dopo la prima approvazione in Consiglio dei ministri.
Gli uffici di Ance Brescia rimangono a disposizione per eventuali chiarimenti.
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