COMUNICATO STAMPA – PIANO CAVE: PER ANCE BRESCIA SERVE UNA VISIONE PROSPETTICA
PIANO CAVE: PER ANCE BRESCIA SERVE UNA VISIONE PROSPETTICA
In attesa della nuova bozza, l’Associazione costruttori edili di Brescia chiede
di coniugare la tutela ambientale alle necessità del tessuto economico
BRESCIA – Nell’urgenza di dare concreto respiro al Piano Cave provinciale, atteso da oltre un quinquennio, l’Associazione costruttori edili di Brescia si unisce alle pressioni indirizzate al Broletto per la condivisione in tempi rapidi della nuova bozza, esprimendo anche preoccupazione per i futuri passaggi attuativi che, dal prossimo anno, si intersecheranno con la scadenza del mandato dell’attuale consiglio provinciale.
“Non possiamo che apprezzare l’impegno che la Provincia di Brescia sta rivolgendo per la definizione e l’adozione di un nuovo Piano Cave, condividendone l’impostazione di fondo chiaramente orientata alla tutela ambientale” dichiara il presidente di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi. “Sollecitiamo però che vengano tenute in considerazione le ricadute economiche e sulle imprese, da tempo in tensione per il progressivo esaurimento di materiale autorizzato, delineando una visione più ampia e prospettica del tema”.
L’economia circolare risulta senz’altro un elemento cardine su cui pianificare le decisioni future, ma è stato evidenziato come non sia possibile, se non in pochissimi casi, basare le proprie azioni sulla rigenerazione delle cave. L’Associazione dei costruttori bresciani chiede di non frenare il settore, tra le principali leve dell’economia locale, coniugando le esigenze ambientali a quelle del mondo produttivo-economico e della collettività. Il settore delle costruzioni chiede che i ragionamenti sulla nuova bozza del Piano Cave provinciale si basino su dati più recenti, che tengano conto della realtà dei fatti.
“Si devono poter portare avanti le opere, già rallentate dai costanti cavilli burocratici, ma rispetto alle volumetrie richieste dei costruttori, pur considerando l’incremento a seguito del ricalcolo per rimediare all’errore incorso, c’è stato un considerevole taglio. Forse non si è tenuto in debita considerazione il futuro dell’edilizia che è già in atto. Il valore della produzione per il settore delle costruzioni in provincia di Brescia è di circa 4,3 miliardi di euro. In base alle stime Cresme, si tratta del 15% del valore della produzione regionale, e del 3% dei quasi 170 miliardi nazionali.
Solo per la ricaduta del Superbonus la potenzialità nel prossimo futuro per il nostro territorio è di circa 3,5 miliardi di euro. Questi lavori non possono essere ostacolati dalle lungaggini burocratiche né da valutazioni che si concentrano solo sul passato, senza guardare al percorso che ci attende e che in buona parte è già realtà”, spiega il leader di Ance Brescia portando all’attenzione i timori rispetto alle effettive necessità del comparto edile.
In aggiunta, per noi costruttori – argomentano i vertici dell’organizzazione di via Foscolo – si somma il problema di una non uniforme distribuzione geografica sul territorio delle aree in cui è prevista l’attività di cava. Se non intervenissero variazioni vi sarebbero zone in cui i materiali di cava dovranno essere trasportati in loco su gomma, con il conseguente incremento del traffico stradale, dell’inquinamento e dei costi, per la collettività e per chi esegue il singolo intervento edilizio.
Da ultimo non va dimenticata la necessità di avere luoghi in cui i materiali di demolizione edili possano essere recuperati, trasformandoli in utile materia prima. In mancanza di questi appositi spazi, l’economia circolare rimane una bella parola, priva di contenuti. Il che non significa dare il via libera a nuove discariche destinate ad accogliere rifiuti urbani indifferenziati: al contrario, la scelta contribuirebbe ad avviare una seria politica industriale green.
In stretta connessione con questo aspetto, i costruttori sollecitano le amministrazioni pubbliche affinché nei capitolati di gara sia previsto un utilizzo sempre maggiore di materiali rigenerati, con il riconoscimento dei giusti oneri.
Ance Brescia, che si è sempre resa disponibile a dialoghi costruttivi con le amministrazioni locali, e che anche in questo caso avrebbe potuto fornire dall’inizio un supporto per la definizione del Piano Cave provinciale, ricorda che il mondo associativo può essere un utile base di confronto, che supera interessi e posizioni dei singoli.
Brescia, 29 gennaio 2021
ANCE Brescia - Riproduzione e utilizzazione riservata ai sensi dell’art. 65 della Legge n. 633/1941