Consiglio di Stato, Sezione 6, Sentenza 3 dicembre 2019, n. 8285
In questa sentenza viene affermato che la possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria deve essere valutata dall’Amministrazione competente nella fase esecutiva del procedimento, successiva ed autonoma rispetto all’ordine di demolizione. Tale dato è univoco ed insuperabile, in coerenza col principio per il quale l’ordine di demolizione va senz’altro emesso, una volta accertato l’abuso.

Consiglio di Stato, Sezione 2, Sentenza 3 dicembre 2019, n. 8271
Alla domanda di condono edilizio deve essere allegata una descrizione delle opere per le quali si chiede la concessione o l’autorizzazione in sanatoria. Le determinazioni dell’Amministrazione al riguardo non possono che limitarsi alle opere descritte senza che si possa ampliare l’oggetto della domanda ad opere non espressamente indicate nell’istanza.

Consiglio di Stato, Sezione 6, Sentenza 2 dicembre 2019, n. 8246
Il potere di annullamento del nulla-osta paesaggistico da parte della Soprintendenza statale non comporta un riesame complessivo delle valutazioni compiute dalla Regione o da un ente sub-delegato, tale da consentire la sovrapposizione o sostituzione di una propria valutazione di merito a quella compiuta in sede di rilascio dell’autorizzazione. La verifica di legittimità si estende a tutte le figure sintomatiche del vizio di eccesso di potere.

Consiglio di Stato, Sezione 6, Sentenza 2 dicembre 2019, n. 8244
In questa sentenza si ribadisce il principio secondo il quale chi richiede il condono ha l’onere della presentazione di elementi tali da poter far ragionevolmente concludere nel senso che entro tale data vi sia stata l’ultimazione. Egli può, di regola, procurarsi la documentazione da cui si possa desumere che l’abuso sia stato effettivamente realizzato entro la data fissata dalla legge, mentre l’amministrazione comunale non è normalmente in grado di accertare la situazione edilizia di tutto il proprio territorio.