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27.11.2015 - urbanistica

PIANO PER LE PERIFERIE: PUBBLICATO IL BANDO PER PRESENTARE I PROGETTI

È stato predisposto il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, cd. “Piano periferie”, previsto dall’art. 1, commi 431 – 434 della Legge 190/2014 (Legge di stabilità per il 2015), con lo scopo di ridurre in tali aree i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e di migliorare la qualità del decoro urbano.
Nella Gazzetta Ufficiale n. 249 del 26 ottobre 2015 è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 ottobre 2015 – atteso da lungo tempo e in origine previsto entro il 31 marzo 2015 – che contiene il bando per la presentazione dei progetti di riqualificazione da parte dei comuni (vedi da ultimo Piano periferie: sancita l’intesa in Conferenza unificata).
Premesso che le domande dovranno essere presentate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità entro il prossimo 30 novembre, si evidenzia che nel bando sono indicate, tra l’altro:
– la dotazione finanziaria del Fondo per l’attuazione del Piano periferie previsto dall’art. 1, comma 434 e istituito nello Stato di previsione del Ministero dell’economia pari a € 44.138.500,00 per l’anno 2015, € 75.000.000,00 per l’anno 2016 e € 75.000.000,00 per l’anno 2017 per un totale di € 194.138.500,00 (punto 1);
– le caratteristiche dei promotori e cioè i comuni, singoli o associati mediante una aggregazione temporanea, che abbiano nel loro territorio la presenza di aree urbane degradate e i criteri per individuare le “aree urbane degradate” (punto 2);
– le tipologie e le caratteristiche degli interventi di riqualificazione che si intendono realizzare e che devono essere costituiti da un “insieme coordinato di interventi diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale” (punto 1 e punto 3);-
– i contenuti (punto 3), le modalità di presentazione e la documentazione da allegare alla domanda (punto 4), fra cui vi sono:
la dichiarazione del responsabile dell’ufficio tecnico del comune relativa alla coerenza degli interventi proposti con tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti o adottati;
la relazione descrittiva del progetto che evidenzia gli effetti di miglioramento della qualità della qualità del decoro e del tessuto sociale ed ambientale;
la delibera comunale relativa all’esistenza e all’entità di eventuali finanziamenti pubblici (nazionali o europei) e/o privati. I soggetti privati dovranno essere scelti attraverso procedure di evidenza pubblica;
dichiarazione delle Autorità competenti in materia ambientale circa l’assoggettabilità o meno del progetto alle procedure di valutazione ambientale (VIA, VAS, VINCA a seconda delle tipologie e delle aree di intervento);
– le caratteristiche dei progetti (da elaborarsi almeno a livello di studio di fattibilità, masterplan e progetto preliminare (obbligatorio per gli interventi di riqualificazione urbanistica ed infrastrutturale) (punti 3 e 4);
– la procedura di valutazione e i criteri che l’apposito Comitato di valutazione, istituito presso la Presidenza del Consiglio (art. 2 del dPCM), seguirà per la selezione dei progetti (punto 5) e l’attribuzione dei relativi punteggi (punto 6).
Gli interventi ritenuti ammissibili saranno inseriti in un elenco decrescente in base al punteggio ottenuto (punto 7) e con uno o più decreti del Presidente del Consiglio saranno individuati i progetti da approvare con successive convenzioni o accordi di programma (punto 8).
Gli accordi di programma o le convenzioni definiscono altresì (punto 8):
i soggetti partecipanti alla realizzazione dei progetti;
le risorse finanziarie necessarie, pubbliche o private, comprese quelle a valere sul Fondo per l’attuazione del Piano per le periferie;
i tempi di attuazione degli interventi;
i criteri e le modalità per la revoca dei finanziamenti in caso di inerzia realizzativa.
I progetti di riqualificazione una volta approvati dagli enti interessati con convenzione o accordo di programma costituiranno tutti insieme il Piano per le periferie.
Gli interventi inseriti nel Piano sono finanziati a valere sul Fondo specifico, in ordine di punteggio decrescente ottenuto, fino al limite di capienza annuale delle risorse disponibili per ciascun esercizio finanziario 2015, 2016 e 2017. Ai fini del computo delle risorse disponibili per ciascun anno si tiene conto delle risorse indicate nel cronoprogramma per ciascun anno, al netto delle risorse provenienti da enti pubblici o privati e nei limiti delle somme indicate per ciascun anno nel quadro economico, entrambi allegati al progetto (punto 9).
Disponibile sul sito internet dello scrivente collegio il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 ottobre 2015.

 


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