10.05.2005 - lavoro

LAVORATORI ITALIANI ALL’ESTERO – RETRIBUZIONI CONVENZIONALI PER L’ANNO 2005 AGLI EFFETTI CONTRIBUTIVI E FISCALI

LAVORATORI ITALIANI ALL’ESTERO – RETRIBUZIONI CONVENZIONALI PER L’ANNO 2005 AGLI EFFETTI CONTRIBUTIVI E FISCALI lAVORATORI ITALIANI ALL’ESTERO – RETRIBUZIONI CONVENZIONALI PER L’ANNO 2005 AGLI EFFETTI CONTRIBUTIVI E FISCALI

Con Decreto Interministeriale del 17 gennaio 2005, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 22 del 28 gennaio 2005, sono state individuate le retribuzioni convenzionali a valere per l’anno 2005 per i lavoratori italiani impiegati all’estero, come previsto dall’art. 4 della Legge 398/87. Le predette retribuzioni costituiscono l’importo base per il calcolo dei contributi previdenziali ed assicurativi dovuti per i lavoratori italiani impiegati all’estero in Paesi con i quali non sono in vigore accordi in materia di sicurezza sociale e per il calcolo delle imposte sul reddito da lavoro dipendente dei citati lavoratori. Le predette retribuzioni si applicano a decorrere dal periodo di paga in corso al 1° gennaio 2005 e fino a tutto il periodo di paga in corso al 31 dicembre 2005 e nel caso di assunzioni, risoluzioni del rapporto di lavoro, trasferimento da o per l’estero nel corso del mese, sono divisibili in ragione di 26 giornate.
Il decreto prevede delle retribuzioni specifiche per l’industria edile. Nella classificazione sono state riportate le qualifiche previste dal CCNL Edilizia operando una omogeneizzazione nell’inquadramento all’estero ed in Italia del dipendente e risolvendo i dubbi interpretativi legati all’individuazione della qualifica di riferimento e, conseguentemente, della base imponibile previdenziale e fiscale.
Per i quadri ed i dirigenti la retribuzione convenzionale è determinata sulla base del raffronto con la fascia di retribuzione nazionale corrispondente, come risulta dalle tabelle di seguito pubblicate.
Circa tale materia, come noto, permane un contrasto interpretativo in ordine alla rilevanza delle retribuzioni convenzionali anche al fine della determinazione della base imponibile ai fini contributivi.
Infatti, è pacifico che il reddito di lavoro dipendente prestato all’estero, in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto, da soggetti fiscalmente residenti in Italia, che nell’arco di 12 mesi, anche a cavallo di due anni solari, soggiornino nello Stato estero per un periodo superiore a 183 giorni, è determinato sulla base di retribuzioni convenzionali, definite annualmente con decreto interministeriale (per l’anno 2005 si tratta del citato decreto 17 gennaio 2005).
Invece, è controverso se ai fini dell’imponibile contributivo si debba far riferimento a tali retribuzioni.
Infatti, il Ministero del Lavoro, con nota del 19 gennaio 2001, ha ritenuto che:
– in presenza dei requisiti sopra brevemente riportati, ai fini dell’assolvimento degli obblighi fiscali per i lavoratori italiani operanti all’estero varrebbero le retribuzioni convenzionali, definite annualmente con decreto interministeriale;
– ai fini degli obblighi contributivi, le retribuzioni da assumere a base di calcolo sarebbero differenti a seconda dello Stato estero in cui viene prestata l’attività lavorativa. In particolare:
a) in caso di Paesi Comunitari o con i quali l’Italia abbia concluso accordi di sicurezza sociale, l’obbligo contributivo dovrebbe essere assolto in base alle retribuzioni effettive, determinate ai sensi dei commi da 1 a 8 dell’art. 51 del Tuir;
b) in presenza di convenzioni parziali, la base imponibile previdenziale dovrebbe essere determinata con riferimento alle retribuzioni effettive o convenzionali, rispettivamente per le forme assicurative contemplate o meno dalle convenzioni stesse;
c) in assenza degli accordi in parola, infine, a parere del Ministero, rileverebbero le retribuzioni convenzionali.
Pertanto, agli effetti operativi, rimane un profilo di incertezza per i soli lavoratori italiani operanti in Paesi Comunitari o in Paesi con cui l’Italia abbia sottoscritto accordi di sicurezza sociale o convenzioni parziali. In tali casi al fine dell’assolvimento degli adempimenti contributivi le imprese, anche sulla base della rilevanza economica della questione, potranno scegliere tra le seguenti due alternative:
– applicare anche in questi casi le retribuzioni convenzionali stabilite dal decreto 17 gennaio 2005; oppure
– adottare, in via prudenziale, la tesi del Ministero del Lavoro, e pertanto assumere quale base imponibile la retribuzione effettivamente erogata, facendo però espressa riserva di ripetizione della contribuzione indebitamente versata in caso di rettifica dello stesso orientamento.
Di seguito si pubblicano le tabelle contenute del citato decreto interministeriale 17 gennaio 2005 (gli importi sono espressi in euro).
QUALIFICA
RETRIBUZIONE
CONVENZIONALE MENSILE
OPERAI
 
Operai
1.563,83
Operai specializzati
1.719,50
Operai 4 livello
1.839,24
IMPIEGATI
 
Impiegati d’ordine
1.839,24
Impiegati di concetto
2.117,48
Impiegati direttivi di VI livello
2.620,58
Impiegati direttivi di VII livello
3.011,26

QUALIFICA
RETRIBUZIONE NAZIONALE MENSILE
RETRIBUZIONE CONVENZIONALE MENSILE
QUADRI
 
 
Fascia
 
 
I
fino a 3.225,33
3.225,33
II
da 3.225,34
a 3.455,59
3.455,59
III
da 3.455,60
a 3.685,85
3.685,85
IV
da 3.685,86
a 3.954,72
3.954,72
V
da 3.954,73 in poi
4.223,59
DIRIGENTI
 
 
Fascia
 
 
I
fino a 4.795,97
4.795,97
II
da 4.795,98
 5.678,97
5.678,97
III
da 5.678,98
a 6.561,98
6.561,98
IV
da 6.561,99
a 7.444,98
7.444,98
V
da 7.444,99
a 8.327,99
8.327,99
VI
da 8.328,00
a 9.210,99
9.210,99
VII
da 9.211,00
a 10.094,00
10.094,00
VIII
da 10.094,01
a 10.977,00
10.977,00
IX
da 10.977,01
a 11.860,01
11.860,01
X
da 11.860,02 in poi
12.742,97


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