SICUREZZA SUL LAVORO – CLASSIFICAZIONE, IMBALLAGGIO ED ETICHETTATURA DELLE FIBRE ARTIFICIALI VETROSE – CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLA SANITÀ 15 MARZO 2000, N. 4
SICUREZZA SUL LAVORO – CLASSIFICAZIONE, IMBALLAGGIO ED ETICHETTATURA DELLE FIBRE ARTIFICIALI VETROSE – CIRCOLARE DEL MINISTERO SICUREZZA SUL LAVORO – CLASSIFICAZIONE, IMBALLAGGIO ED ETICHETTATURA DELLE FIBRE ARTIFICIALI VETROSE – CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLA SANITÀ 15 MARZO 2000, N. 4
Come è noto le sostanze considerate “pericolose” sono soggette a classificazione ed etichettatura e chi ne fa uso deve essere reso edotto dei pericoli e delle misure da adottare per ridurre i rischi.
L’elenco di tali sostanze pericolose viene costantemente aggiornato in base a studi epidemiologici e recentemente le fibre artificiali vetrose, di cui è diffuso l’impiego nel nostro settore come materiale isolante acustico e termico, sono state classificate come cancerogene con provvedimento del Ministero della Sanità.
Si tratta di:
– fibre ceramiche refrattarie, classificate come cancerogene di seconda categoria e come irritanti, con le seguenti frasi di rischio:
R49: può provocare cancro per inalazione;
R38: irritante per la pelle;
– fibre minerali (di vetro, roccia, scoria, ecc.), classificate come cancerogene di terza categoria e come irritanti, con le seguenti frasi di rischio:
R40: può provocare effetti irreversibili;
R38: irritante per la pelle.
Nella circolare del Ministero della Sanità n. 4 del 15 marzo u.s. si specifica peraltro che la classificazione di “cancerogeno” non si applica quando il produttore sia in grado di dimostrare che tali fibre hanno una limitata persistenza biologica e cioè che l’organismo umano è in grado di rimuoverle con vari meccanismi, chimici, di dissoluzione e fisici.
L’ANCE in proposito ha chiesto chiarimenti alla associazione dei produttori di tali fibre, l’ASSOVETRO, ottenendo in risposta che la produzione nazionale commercializza prodotto non classificati come cancerogeni.
Si raccomanda comunque alle imprese che eseguono posa e/o manipolazione di tali materiali, di richiedere sempre e preventivamente al fornitore le schede di sicurezza degli stessi e di attenersi alle disposizioni in esse contenute, interpellando, se del caso, il medico competente.
Si forniscono peraltro qui di seguito, informazioni di maggiore dettaglio sull’argomento.
Classificazione dei prodotti
I prodotti a base di fibre artificiali vetrose, ovvero i manufatti che le contengono, sono classificati come:
– cancerogeni di seconda categoria quando contengono più dello 0,1% in peso di fibre ceramiche refrattarie classificate anch’esse come cancerogene di seconda categoria;
– cancerogeni di terza categoria quando contengono più dell’1% in peso di lane minerali classificate anch’esse come cancerogene di terza categoria.
Rientrano in questa tipologia di prodotti i semilavorati quali pannelli, rotoli ed altre forme non pretagliate che prevedano una manipolazione quale il taglio e la sagomatura al momento dell’uso e quindi la possibilità di esposizione per via inalatoria da parte dell’utilizzatore.
Gli “articoli” cioè quei manufatti finiti per i quali non è possibile il rilascio di fibre, non rientrano nelle norme in discorso.
Classificazione ed etichettatura
Tipo di fibra
Fibre ceramiche refrattarie
(fibre con orientazione casuale e un tenore di ossidi alcalini e alcalino-terrosi superiore al 18% in peso)
Classificazione e simbolo
Classificazione
– Cancerogeno Cat. 2
– Irritante
Simbolo
Teschio con tibie incrociate
Frasi di rischio e consigli di prudenza
R49: può provocare il cancro per inalazione
R38: irritante per la pelle
S53: evitare l’esposizione-procurarsi speciali istruzioni prima dell’uso
S45: in caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile mostrargli l’etichetta)
Tipo di fibra
Lane minerali
(vetro, roccia, scoria) (fibre con orientazione casuale e tenore di ossidi alcalini e alcalino-terrosi inferiore o uguale al 18% in peso
Classificazione e simbolo
Classificazione
– Cancerogeno Cat. 3
– Irritante
Simbolo
Croce di S.Andrea
Frasi di rischio e consigli di prudenza
R40: possibilità di effetti irreversibili
R38: irritante per la pelle
S2: tenere lontano dalla portata dei bambini (solo se il prodotto è venduto al dettaglio)
S36/37: usare indumenti protettivi e guanti adatti
Le sostanze sopra indicate possono essere declassate da cancerogene ad irritanti in base alle deroghe contenute nella Circolare Ministeriale n. 4/2000 con la nota R per le fibre ceramiche refrattarie e lane minerali (sono esentate dalla classificazione come cancerogene le fibre che, per le loro dimensioni, non possono raggiungere gli alveoli polmonari) e con la nota Q per le sole lane minerali (sono esentate dalla classificazione cancerogena le fibre che, in base a prove di persistenza biologica a breve termine, non possono esplicare la loro azione patogena).
Scheda di sicurezza
La “scheda di sicurezza”, prevista dal Decreto 4 aprile 1997 ed articolata in 16 punti, contiene le cautele da adottare durante la manipolazione, l’utilizzo, il trasporto e lo smaltimento delle sostanze pericolose. Poiché le fibre artificiali vetrose, sotto forma di sostanza o di preparato, possono rientrare in tale categoria, l’utilizzatore dovrà esigere dal fornitore il rilascio della scheda di sicurezza.
Adeguamento del documento di valutazione dei rischi
In presenza di sostanze pericolose il datore di lavoro deve, ai sensi del D.Lgs. n. 626/94, aggiornare il documento di valutazione dei rischi, con le corrette procedure per la manipolazione del prodotto, la formazione ai lavoratori e la verifica della idoneità sanitaria degli stessi.
Gli stessi aggiornamenti devono essere riportati, per quanto di competenza, anche nei piani operativi di sicurezza redatti ai sensi del D.Lgs. 528/99.
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